CATANIA – La morte della Signora Patrizia Scalora, travolta dal crollo di una palma la mattina del 23 ottobre in piazza Cutelli a Catania, ha scosso l’intera cittadinanza. Si tratta di un evento drammatico che avrebbe potuto colpire chiunque, essendo piazza Cutelli una zona della città affollatissima frequentata, oltre che dagli abitanti del quartiere, dagli studenti e dal personale della facoltà di Scienze Politiche, dagli studenti e dai docenti delle scuole annesse al Convitto Cutelli, dai fedeli che frequentano la moschea, dai clienti delle numerose attività commerciali presenti in piazza. Alla famiglia e agli amici della Signora Scalora vanno le nostre più sentite condoglianze.
L’evento tragico accaduto è talmente assurdo e ha avuto effetti così devastanti che sarebbe vigliacco da parte di qualunque soggetto politico strumentalizzare la vicenda e attribuire, con inopportuna faciloneria, responsabilità politiche per la morte della Signora Scalora. Le responsabilità civili e penali per questa assurda morte le determinerà la magistratura che ha immediatamente aperto un’inchiesta.
Tuttavia gli eventi di Piazza Cutelli pongono con forza l’attenzione sullo stato del verde della nostra città e sulla mancanza di una pianificazione degli interventi e dei controlli. Non è sopportabile che l’amministrazione comunale agisca sempre su due soli binari, l’emergenza e la propaganda, non impostando alcuna progettualità nella gestione di una città, che proprio perché complessa, merita attenzioni continue e azioni coordinate.
Tante sono le questioni che la tragedia di piazza Cutelli ha posto alla città, per questo rivolgiamo all’amministrazione comunale alcune domande.
– Secondo quale valutazione, in seguito al crollo della palma, si è proceduto all’abbattimento di tutte le altre palme presenti in Piazza Cutelli? Chi ne ha disposto l’abbattimento? Di chi è la responsabilità del mancato rispetto delle più elementari norme di sicurezza durante le operazioni di abbattimento? Gli alberi vanno messi in sicurezza tramite la manutenzione e tramite un’accurata analisi della loro stabilità nel duplice interesse della sicurezza della collettività e della difesa del verde pubblico. Non può essere certamente l’emotività a determinare l’abbattimento di un bene della città, altrimenti la caduta di un ramo al boschetto della Playa o alla villa Bellini, provocherebbe la deforestazione di ogni zona verde della città. Eventuali abbattimenti, se inevitabili, devono avvenire nell’assoluta sicurezza, perché non c’è stata?
– In questo momento non vi è nessun dirigente del Comune di Catania che si occupa in maniera esclusiva dell’area “Tutela e gestione del Verde pubblico” in quanto l’incarico, durante la scorsa amministrazione affidato al Dott. Marco Murabito, è adesso occupato ad interim dal Dott. Paolo Italia che già svolge molteplici incarichi all’interno del Comune. Perché non si procede alla nomina di un dirigente che potrebbe assicurare una gestione continuativa, una progettualità e soprattutto assumersi le responsabilità della manutenzione? Perché il Sindaco Bianco attribuisce impropriamente responsabilità sul verde a un suo consulente nominato a “titolo gratuito”, Dott. Annibale Sicurella, che evidentemente, anche per la caratteristica della sua nomina, non può assicurare un lavoro costante e continuativo? Perché non si sfrutta invece l’ufficio preposto? Perché il Sindaco Bianco avoca, di fatto, a sé, tramite un suo personale consulente, la responsabilità sul verde?
– Quali sono le risorse affidate dall’amministrazione alla manutenzione ordinaria e straordinaria del verde pubblico? Come intende l’amministrazione far fronte alla manutenzione del verde che, come hanno dimostrato i fatti di piazza Cutelli, non può limitarsi a controlli occasionali e deve essere svolta da esperti? Dato che gli interventi di manutenzione vengono eseguiti da impiegati della Multiservizi, non è forse opportuno fermare i licenziamenti già annunciati, vista la grande esigenza di lavori di messa in sicurezza?