PALERMO – Scattano altri due arresti nell’ambito dell’operazione dei carabinieri “Legame”, che a gennaio aveva già fatto finire in manette sei persone legate a Cosa Nostra. I militari della compagnia di Bagheria, hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Pietro Liga e Gioacchino Antonino Di Bella, accusati, in concorso, di detenzione e porto in luogo pubblico di armi comuni da sparo e clandestine.
Il primo è nipote di Giuseppe Scaduto, considerato al vertice del mandamento mafioso di Bagheria e arrestato nell’ottobre 2017 durante il blitz antimafia “Nuova Alba” . Liga è accusato di aver gestito tra il 2011 e il 2012, insieme al fratello Paolo, al cognato Salvatore Farina – già in manette a gennaio – e a Di Bella, le armi dell’arsenale a disposizione della famiglia mafiosa di Bagheria.
Si tratta di pistole, fucili, mitragliette, anche con matricola abrasa. Armi con cui sarebbero state messe a segno le estorsioni con cui il clan rimpinguava le proprie casse, episodi già accertati durante le indagini che hanno portato agli arresti, grazie alle intercettazioni telefoniche e ambientali, alle videoriprese, alle testimonianze delle vittime e agli elementi forniti dai collaboratori di giustizia. Il provvedimento è stato notificato al Pagliarelli, dove Liga e Di Bella si trovano già detenuti per altri reati.