Gettonopoli, botta e risposta |tra M5S e presidente del consiglio - Live Sicilia

Gettonopoli, botta e risposta |tra M5S e presidente del consiglio

“Nel 2014 il costo del Consiglio comunale è stato di circa 300 mila euro, come per Agrigento, solo che Agrigento ha il doppio degli abitanti di Mascalucia.” La Montesanto denuncia in maniera netta e inequivocabile la spinosa querelle. La replica di D'Urso.

MASCALUCIA – Consiglio comunale mascaluciese quanto mi costi? Sembra essere questo il pensiero ricorrente del cittadino che risiede nel comune pedemontano alla luce della recente richiesta da parte dell’esponente del locale Movimento 5 Stelle Agata Montesanto sul conto “esorbitante e inammissibile” che il civico consesso etneo ha presentato nel 2014. “Nel 2014 il costo del Consiglio comunale è stato di circa 300 mila euro, come per Agrigento, solo che Agrigento ha il doppio degli abitanti di Mascalucia.” La Montesanto denuncia in maniera netta e inequivocabile la spinosa querelle alla luce del fatto che il 15 aprile scorso ha richiesto tutti i verbali delle tre Commissioni Consiliari permanenti, ma asserisce di non aver ricevuto ancora alcuna comunicazione che faccia chiarezza in tal senso. “Io ho già restituito nel frattempo più di 70 gettoni del valore di 4000 euro lorde circa – rende noto la battagliera esponente del M5S. Se gli altri 18 consiglieri avessero fatto lo stesso, quante decine di migliaia di euro si sarebbero risparmiate?” Ma lo sfogo della Montesanto non risparmia le commissioni consiliari e contestualmente l’analisi a cura della consigliera del Movimento 5 Stelle passa al setaccio i dati sulle convocazioni e sui costi del civico consesso etneo.

Nel 2014 si sono registrate 771 convocazioni, tra consigli comunali (64), commissioni consiliari (668) e commissioni congiunte (18). “Le commissioni non possono essere lo strumento per garantire l’introito economico dei consiglieri – prosegue la Montesanto nella sua incandescente nota inviata per denunciare la preoccupante gettonopoli a cui nessuno vuol dare una risposta seria, univoca e ufficiale.” La soluzione per far risparmiare il Comune etneo eppure sarebbe dietro l’angolo: scegliere di non percepire più di un gettone di presenza al giorno. “Se tutti gli altri colleghi consiglieri avessero fatto lo stesso – spiega la Montesanto – si sarebbero risparmiate decine di migliaia di euro, ossia centinaia di gettoni, così come abbiamo più volte ripetuto inutilmente.”

Sulla controversa questione il Presidente del Consiglio comunale di Mascalucia, Alfio D’Urso, precisa che “la Montesanto entrerà in possesso di tutto il materiale da lei richiesto nel più breve tempo possibile”, presumibilmente a settembre. “Ho conferito l’incarico di provvedere al reperimento della documentazione da lei richiesta e appena rientreranno gli impiegati preposti, ci si adopererà per recapitarla alla consigliera.” Il Presidente del civico consesso mascaluciese non si adombra dinanzi al folto numero di riunioni convocate nel 2014. “La programmazione viene stilata con cadenza settimanale – motiva D’Urso – e peraltro i lavori in oggetto vengono convocati per ragioni a mio avviso serie. Del resto sono gli atti approvati che parlano più di qualsiasi altra replica. Non ho ravvisato dunque motivi ostativi o particolari criticità tali da non concedere le convocazioni. Spetterebbe alla Regione fare ordine e chiarezza sulla questione, disciplinando il funzionamento delle commissioni con un apposito regolamento.”

A tal riguardo il Presidente del Consiglio comunale fa riferimento ad una nuova legge che, nell’ottica del contenimento della spesa e dopo aver ridotto il numero dei consiglieri comunali da 20 a 16, provvederà a ridurre in maniera significativa e forse definitiva l’ammontare dei costi circa il gettone di presenza. “Fino a quel momento – chiosa D’Urso – non sono nelle condizioni di porre alcun veto circa le riunioni di Consigli comunali e commissioni, convocate per motivi seri e per risolvere problematiche manifeste.”


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