Quattro sconfitte nelle ultime cinque giornate, zero punti conquistati nel 2011, il margine sulla zona retrocessione ridottosi a tre sole lunghezze. Il Catania cerca la svolta nella sfida casalinga con il Chievo, quarto impegno ufficiale nell’arco di undici giorni. Dopo aver raccolto elogi ma solo sconfitte contro Roma e Inter, proseguendo la striscia negativa contro le grandi giovedì sera in Coppa Italia con la Juventus, la squadra rossazzurra deve badare al sodo per evitare che la graduatoria si complichi.
“E’ una gara delicata – conferma il tecnico Marco Giampaolo – proprio come lo è stata quella con il Brescia prima della sosta natalizia, un incontro che potrebbe restituirci la buona classifica che avevamo un mesetto fa. Sarà una partita diversa da quelle disputate contro Roma, Inter e Juventus perché troveremo un avversario più fisico e votato al sacrificio”.
Uomini contati per Giampaolo. I convocati sono appena 18. Indisponibili Potenza, Alvarez, Biagianti, Izco, Morimoto e Antenucci, quest’ultimo fermatosi per un acciacco palesatosi giovedi’ sera a Torino. ”Devo gestire una situazione di organico – constata l’allenatore degli etnei – che ci vede in difficoltà. Ho molti giocatori fuori per infortunio e altri recuperati in extremis dopo una lunga inattività. Ultimamente siamo stati costretti, per cause di forza maggiore, a cambiare continuamente l’assetto difensivo e questo ha prodotto alcuni scompensi, tradottisi in qualche gol di troppo al passivo, ma sono problemi dettati solo dal momento, oltre che dalla qualità degli avversari che abbiamo incontrato”.
I problemi maggiori riguardano il settore destro della linea difensiva. Out Potenza e Alvarez, Giampaolo adattera’ Bellusci sulla fascia schierando Spolli (al rientro dal 1′ dopo due mesi e mezzo di assenza) centrale accanto a Silvestre con Capuano a sinistra. Carboni agirà da mediano basso, a centrocampo Gomez, Ledesma, Pesce e Llama con Martinho e Mascara prime alternative. In avanti Maxi Lopez, lasciato precauzionalmente a riposo in Coppa Italia a causa di una botta alla caviglia sinistra rimediata contro l’Inter.