"Mi hanno rubato il seggio | Ho ancora tanto da dire ai pm" - Live Sicilia

“Mi hanno rubato il seggio | Ho ancora tanto da dire ai pm”

Pippo Gianni

L'intervista. Gianni perse le elezioni dopo che il Cga fece votare di nuovo, con una sentenza 'pilotata'.

PALERMO – “Mi hanno fatto fuori”, taglia corto Pippo Gianni. Aveva vinto le elezioni regionali del 2012, ma il Cga decise che si doveva votare di nuovo. Ora la Procura di Roma sostiene che quella decisione fu pilotata con le mazzette. Alle elezioni suppletive Gianni restò fuori dall’Ars. Vinse Giuseppe Gennuso che, secondo l’accusa, comprò i favori del giudice amministrativo Raffaele De Lipsis.

Dunque lei aveva ragione?
“È una vita che ho ragione e una vita che aspetto che la verità venga a galla”.

Mi pare che ci siamo?
“Aspettiamo i risvolti”

Gennuso arrestato e i giudici arrestati. Non è finita?
“Ho chiesto al pubblico ministero Paolo Ielo di essere sentito. Ho delle cose da dire, elementi nuovi e utili alle indagini”.

Quali? Lo so che è difficile saperlo, ma per mestiere devo provarci.
“C’è stata una convergenza di interesse di certi personaggi per farmi fuori”.

Almeno mi dica perché?
“Perché sono un rompi… e non faccio parte di nessuna congregazione. Mi hanno massacrato, offeso e aspetto di costituirmi parte civile al processo”.

Lei aveva intuito che la stessero “facendo fuori”?
“Eh, certo. Tutta questa cosa parte da Siracusa. Il Tar di Catania aveva detto no al riconteggio delle schede e invece il Cga dice che si devono contare di nuovo. La prefettura chiede le schede, ma le schede non si trovano. Le aveva prese un impiegato del Tribunale perché si erano rotte le fognature. Poi, si trovano tutte le schede tranne quelle di Rosolini e Pachino. Siccome non ci sono il Cga stabilisce che si deve votare di nuovo giusto giusto a casa di Gennuso (Gennuso è originario di Rosolini, ndr). Le pare normale? A me no e invece il governo regionale indice nuove elezioni. Io ho chiesto 500 mila euro all’impiegato del Tribunale e gli hanno sequestrato i beni. Ho detto che se avesse raccontato tutta le verità non gli avrei chiesto un soldo. Ancora aspetto”.

C’era un sentenza del Cga da rispettare. Cosa avrebbe potuto fare il governo regionale? Solo ora si è scoperto che la decisione sarebbe stata pilotata.
“La legge non prevedeva la possibilità di rinnovare le elezioni parzialmente. Chiederò chiarimenti al governo regionale di allora. Se emergeranno responsabilità qualcuno sarà chiamato a risponderne. Tocca ai magistrati fare piena luce. Io so solo che il voto è sacro e il volere dei cittadini andava rispettato”.

Secondo lei, dunque, ci furono dunque delle responsabilità politiche?
“Non so se ci fu complicità, superficialità o menefreghismo. So solo che ci fu una una nuova elezione parziale che per legge non si poteva fare. Le sezioni non andavano conteggiate. Punto”.

L’avvocato Piero Amara sostiene che gli fu chiesto “di svolgere un’attività di lobbyng sul Cga perché temeva che la stesse cosa stesse facendo il suo concorrente Pippo Gianni”. Che ne pensa di queste frasi?
“Che erano una pantomima per fargli ‘spendere’ più soldi. Mi hanno rubato il seggio e le dico di più anche il voto iniziale è stato irregolare. Avrei vinto con molti più voti (il distacco da Gennuso fu di appena novanta preferenze, ndr) ed invece tutta questa storia mi ha creato problemi personali e psicologici”.

Adesso come sta?
“Sono tornato. Faccio il sindaco di Priolo Gargallo e mi impegno per il Comune e per i cittadini che mi hanno votato. C’è tanto da fare”.

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