PALERMO – “In Sicilia la troppa presenza pubblica si è tradotta in assistenzialismo che ha impedito di avere imprese siciliane private e imprese straniere disposte a investire qui”. Così Oscar Giannino, candidato premier di Fare per Fermare il declino, in una videontervista a Livesicilia in cui il giornalista ha risposto alle domande inviate dai nostri lettori. “Noi qui proponiamo di cominciare una rivoluzione del welfare – ha detto Giannino, nell’Isola per un tour elettorale di due giorni -, diminuendo imposte sul reddito e contribuzioni sul lavoro e non con agevolazioni a tempo, sennò dopo cinque anni, dopo che li hai presi, li cacci. Noi proponiamo che questo venga attuato con una correlazione diretta con il tasso di disoccupazione e con il livello medio di reddito della regione. Quindi in Sicilia si avrebbero condizioni più vantaggiose”.
“Questa è una regione in cui si addensano gli effetti negativi di decenni di sperpero e di spesa assistenziale”, dice Giannino della Sicilia, osservando il fallimento dei grandi gruppi e dello Stato imprenditore nell’Isola.
Un buon motivo per votare un partito “piccolo” come Fermare il declino? “I così detti partiti più grandi sono quelli che hanno le impronte digitali sul disastro – dice Giannino -. Hanno tutti perseguito la stessa linea: più spesa pubblica, più tasse e più debito pubblico. Scegliere loro significa andare di male in peggio. Fuori da loro, l’alternativa è tra un voto di protesta allo stato puro, che è il Movimento 5 Stelle, e la nostra”.
Giannino, rispondendo alle sollecitazioni dei lettori si è pronunciato in favore del quoziente familiare e del coinvolgimento di privati nella valorizzazione dei beni culturali. No all’idea di una banca pubblica per la Sicilia: “Le banche pubbliche sono capaci solo di tenersi buoni i politici che nominano i loro amministratori. Basta guardare alla vicenda di Siena”. Stop alle pensioni d’oro, inaccettabili in un Paese in cui i pensionati al minimo si suicidano “in una strage quotidiana”.
Critiche per il centrodestra berlusconiano ma anche per il centrosinistra, che “ha buttato alle ortiche una grande occasione, perché Matteo Renzi avrebbe consegnato all’Italia uno scenario nuovo”. “Con la destra e la sinistra dopo il voto non ci alleeremo, faremo una battaglia comune sulla trasparenza con il Movimento 5 Stelle”, dice Giannino.
Guarda la videointervista: Prima parte, seconda parte