Giornalismo antimafia in Sicilia: | scoppia il "caso" Pino Maniaci - Live Sicilia

Giornalismo antimafia in Sicilia: | scoppia il “caso” Pino Maniaci

L'ordine parte civile contro il cronista?
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L’Ordine dei giornalisti di Sicilia si costituirà parte civile nel processo a Pino Maniaci? E’ l’indiscrezione ancora non confermata che circola nelle ultime ore. Maniaci è il direttore materiale di Telejato, l’emittente televisiva di Partinico a conduzione familiare che si è distinta nella lotta alla mafia e contro l’illegalità. Il sasso nello stagno lo getta Beppe Giulietti su Articolo 21. Scrive Giulietti:  “Normalmente ci mettiamo a scrivere per dare qualche notizia o per provare a proporre uno stimolo alla riflessione, questa volta, invece, ci auguriamo ardentemente di essere smentiti, anzi supplichiamo di essere smentiti con prontezza e magari anche con la giusta dose di sdegno. Qualche tempo fa vi raccontammo la storia di Pino Maniaci il coraggioso giornalista che dai microfoni di Telejato denunciava e denuncia ogni giorno i misfatti dei mafiosi e dei loro amici (…).  Qualche settimana fa la magistratura palermitana,sulla base di una denuncia per ora senza firma, aprì un procedimento contro Pino per esercizio abusivo della professione, in quanto non aveva e non ha in tasca il tesserino professionale, anche perché, come era già noto a tutti, Maniaci aveva riportato delle lievi condanne in gioventù per reati non connessi alla professione, anche in questa ultima occasione, tuttavia, non erano mancati gli attestati stima per il coraggio civile, professionale e umano che ha sempre caratterizzato l’attività professionale di Telejato. A questo punto, stando alle indiscrezioni odierne, si sarebbe consumato un nuovo colpo di scena. L’Ordine siciliano dei giornalisti,con l’astensione del presidente, avrebbe deciso di negare il riconoscimento e di costituirsi, addirittura, parte civile nel procedimento a carico di Maniaci”. Cosa ci sarà di vero. All’Ordine solo bocche cucite.

Il processo
Di vero al momento c’è che il cronista dovrà presentarsi il prossimo 8 maggio di fronte al giudice monocratico di Partinico accusato di abuso della professione. Il consiglio regionale siciliano dell’Ordine farebbe così valere la sua posizione di “parte lesa”. La decisione sarebbe stata adottata nella riunione di venerdì scorso. La grana, comunque, è scoppiata. Questa sembra solo la prima puntata.


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