Giovanni Virgadavola, a Vittoria l'associazione culturale

Giovanni Virgadavola, nasce l’associazione per divulgare la sua opera

L'iniziativa per ricordare l'artista

CATANIA – La Sicilia è ricca di infinite peculiarità naturalistiche che vedono coniugare paesaggi naturali e antropici straordinari. Storia e tradizioni popolari si intrecciano nel tempo con uomini e donne che dedicano la loro vita a preservarne l’identità. Tra questi spicca Giovanni Virgadavola, cantastorie vittoriese, vero e proprio Tesoro Umano Vivente che ha dedicato la propria vita alla sua Collezione etnoantropologica di cui era orgoglioso portavoce.

L’associazione culturale

Ad un anno dalla sua scomparsa nasce l’omonima Associazione Culturale, apartitica e senza scopo di lucro, che si prefigge la tutela e la valorizzazione della collezione e del patrimonio culturale di cunti, poesie vernacolari, disegni, cartelloni dei cuntastorie creati dall’artista nonché dei carretti e degli oggetti della vita quotidiana dell’Ottocento raccolti nel corso della sua vita.

Giovanni Virgadavola

Giovanni Virgadavola, avvertì i cambiamenti culturali e la scomparsa di mestieri tradizionali e decise di raccogliere e tutelare l’identità siciliana attraverso una collezione inizialmente composta solo da carretti.

Impegnato dal 1965 nella paziente selezione degli oggetti che raccontano la storia della società contadina dell’Ottocento, ha saputo addensare l’identità siciliana attraverso un patrimonio ricco di oggetti del vivere quotidiano della Sicilia proiettandone verso il futuro le suggestioni emotive e culturali.

Il contesto dunque che accese l’entusiasmo e l’attenzione del Virgadavola è quello attorno al quale ruotava la mobilità della società contadina dell’Ottocento fino alla metà del 900: il carretto siciliano, affascinante testimonianza della storia dell’Isola che, come un atlante della memoria, assume un ruolo centrale nel racconto della cultura siciliana.

L’esposizione

Attraverso un sapiente percorso di tutela della collezione in parte esposta presso i locali della fiera EMAIA, l’Associazione mira alla valorizzazione e alla divulgazione anche digitale di poesie, cartelloni, foto, disegni, e oggetti del vivere quotidiano raccolti dal Virgadavola di cui il carretto è il perno in quanto espressione della società contadina isolana.

Con i suoi dipinti, i cunti, i carretti e le colorate scene cavalleresche e religiose ivi rappresentate, Giovanni ha assicurato un significativo patrimonio identitario alle generazioni future istituzionalizzando la sfilata dei carretti in occasione dei festeggiamenti in onore del Santo Patrono di Vittoria.

La collezione

Nel 2004, la collezione viene censita dalla Soprintendenza dei beni culturali e ambientali di Ragusa e, nel 2012, il Comune di Vittoria assegna alla raccolta Virgadavola, assurta al ruolo di Collezione, un capannone all’interno della fiera EMAIA di Vittoria.

La collezione Virgadavola è composta da 29 carretti. Il più antico del 1890 con targa originale, due carrettini, due carrozze e due calessi e più di 1500 attrezzi e utensili da lavoro usati dagli artigiani del tempo (bottai, fabbri, maniscalchi, carradori) e attrezzatura da lavoro per la produzione del vino e di cereali nonché per la raccolta del grano, dell’uva e delle olive. Consta di bardature da lavoro e da festa per muli e cavalli nonché della tipica casa del contadino, sapientemente ricostruita all’interno degli spazi espositivi, di pupi siciliani e di circa ottanta quadri e cartelloni da cuntastorie dipinti e raccontati dallo stesso artista.

L’Associazione intende raccontare la comunità dell’Ottocento e recuperarne la memoria, utilizzando il patrimonio del Virgadavola come strumento e stimolo culturale alla cittadinanza attiva. Obiettivo è dunque tutelare la collezione e proiettarla alle generazioni future anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie assicurando il consistente bagaglio culturale che in Giovanni Virgadavola ha trovato un preservatore, un divulgatore e un narratore d’eccellenza assurto al ruolo di paladino culturale di quella Sicilia ottocentesca sapientemente narrata dal Verga e densa di arti, mestieri, identità orgoglio e folclore.


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