CATANIA – Vuole giustizia l’associazione “Libera” di Catania dopo lo scandalo sulle case popolari di città. Lo spiega in una nota, ricordando che giovedì prossimo “inizia con notevole ritardo il procedimento penale nei confronti di alcuni dirigenti dell’Istituto Autonomo Case Popolari (IACP) di Catania, accusati di abuso d’ufficio, truffa, falsità ideologica. Si calcola che il danno erariale per la presunta mala gestione negli ultimi decenni ammonti ad oltre 30 milioni di euro. Esiste inoltre un serio rischio di prescrizione a causa dei ritardi processuali”.
Per l’associazione “una prescrizione in questo processo costituirebbe un’altra intollerabile ferita alla nostra città. È infatti da almeno due decenni che si trascina a Catania lo scandalo dello IACP”. I volontari ricordano le accuse rivolte agli imputati: “avrebbero tra l’altro assegnato illegittimamente case e botteghe a dipendenti e/o parenti degli stessi, e avrebbero inoltre attuato una gestione irregolare del protocollo, inserendo allegati in pratiche già precedentemente protocollate”. Tra loro anche “l’ex direttore generale Santo Schilirò Rubino, ancora oggi dirigente del settore contabile”. L’associazione sottolinea che “lo scandalo IACP è particolarmente odioso in quanto colpisce i diritti della fascia più debole della popolazione, alla quale la cattiva gestione dell’ente nega l’accesso alle abitazioni a basso costo. Anche per questo Libera chiede al Tribunale di Catania, alla Corte dei Conti ed alla Regione Sicilia la massima rapidità e chiarezza sulla vicenda”.