CATANIA – Un’ultima giornata all’insegna dell’informazione conclusa poi dal teatro più arguto e polemico: un saluto di grande qualità quello che Panorama d’Italia ha offerto oggi a Catania. In mattina, al Palazzo della Cultura, il neo-vicepresidente del Cms Giovanni Legnini ha risposto alle domande del direttore di Panorama Giorgio Mulè illustrando le proprie posizioni e i termini dei problemi che il Consiglio si troverà ad affrontare nelle prossime caldissime settimane e mesi. Nel pomeriggio, l’amministratore delegato delle Fs Michele Mario Elia ha dato la sua prima intervista pubblica in Sicilia annunciando che in quattro anni la prima tratta della Palermo Catania potrà essere completata e parlando a tutto campo degli impegni del gruppo. E il sindaco Bianco ne ha approfittato per rilanciare il progetto del Ponte sullo Stretto. Infine, alle 19, al Teatro Sangiorgi è andata in scena, a sala gremita, “Buttanissima Sicilia”, la “piece” tratta dall’omonima opera libraria di Pietrangelo Buttafuoco. Con 8000 spettatori registrati ai venti eventi, e nonostante il maltempo, la tappa catanese del tour si è dunque conclusa con un gratificante successo.
“Non ci devono essere ostacoli all’accesso dei cittadini all’azione risarcitoria. Ma dobbiamo definire un giudizio preliminare di non-manifesta infondatezza dell’azione”: è stato questo uno dei passaggi salienti dell’intervista pubblica del neo-vicepresidente del Csm Giovanni Legnini al direttore di Panorama Giorgio Mulè nel Palazzo della cultura di Catania: “Se i cittadini, magari anche a fronte delle inefficienze del sistema, promuovessero troppe azioni risarcitorie, finirebbero con l’inondare i nostri uffici giudiziari di contenziosi infondati”, ha argomentato Legnini “E’ possibile che il giudice investito o comunque un’autorità giudiziaria accerti preventivamente se, con probabilità altissima, quel giudizio richiesto non è fondato? Penso di sì. Il cittadino può accedere all’azione risarcitoria, ma se essa è manifestamente infondata è bene che glielo si dica subito…”.
Legnini ha poi parlato del caso Cucchi: “Dolorosissimo, la rabbia della famiglia e il disorientamento dell’opinione pubblica sono fondati”, ha detto. “Ma anche in questo caso bisogna tener conto della dinamica del processo. Ma le vittime dell’eventuale reato hanno a disposizione gli strumenti per reagire: innanzitutto il ricorso in Cassazione e poi anche lo strumento, sia pur utilizzabile entro margini stretti, della riapertura dell’immagine per fatti nuovi. Infatti so che un fasciolo, sia pure contro ignoti, è già stato riaperto”. Legnini ha poi promesso “decisioni tempestive e risolutive” sul caso Milano: “Entro i tempi tecnici per le audizioni e le procedure, assumeremo una decisione chiara, tempestiva e spero risolutiva”. Rilevante, infine, l’impegno del vicepresidente sulla prossima, massiccia tornata di nomine giudiziarie: “Le correnti e le componenti della magistratura si determinano in virtù del libero esercizio di associazione, ma ciò che è rilevante è l’influenza, il peso delle appartenze nelle decisioni concrete e nelle scelte che si fanno in consiglio: su questo tema dobbiamo dare non solo la sensazione ma anche la certezza che quando facciamo delle scelte le facciamo sulla base di criteri oggettivi. Nei prossimi mesi rinnoveremo pressochè integralmente gli incarichi di vertici della magistratura italiana. Se noi applicassimo al conferimento di questi incarichi criteri di correntismo faremmo un servizio pessimo per Paese”.
Nel pomeriggio, cambio di tema ma altrettanto valore decisionale alla ribalta, col capo delle fs Michele Mario Elia che ha dato una notizia confortante sul potenziamento della linea Catania-Palermo: “Nel novembre del 2015 avviamo i lavori propedeutici alla linea, come quelli sui passaggi a livello, le microvarianti e gli espropri. Abbiamo anche pensato di accelerare i tempi chiudendo provvisoriamente la linea attuale per il tempo necessario. Quanto all’aggancio a Palermo, abbiamo fatto un’analisi multicriterio, deve risponderci la Regione su quali tipologie di collegamento preferire”.
Elia poi parlato delle altre opere previste in Sicilia: “Il nodo di Catania è già parzialmente finanziato, abbiamo in programma la velocizzazione della Palermo-Agrigento, e vari altri interventi di velocizzazione, molto significativi”, ha detto Elia, nell’intervista pubblica a Catania. “E’ previsto il raddoppio della linea da Fiume Tortoi a Castelbuono passando da Cefalù, c’è il nodo di Palermo che assorbirà 1,1 miliardi di euro, fino a Castelbuono c’è un grande progetto complessivo, che impegna 2,3 miliardi. E’ fondamentali che da Messina a Patti ci sia il doppio bilancio, e che la velocità tra le grandi città aumenti ovunque. L’Europa prevede che entro il 2050 la metà dell’attuale traffico su gomma sia trasferito su ferro”.
Quanto alla nuova convergenza tra trasporto aereo e ferroviario che si sostanzia nella presidenza di Alitalia conferita a Luca di Montezemolo che è anche il socio promotore del treno Itali, concorrente di Trenitalia, Elia non è parso preoccupato: “Noi preferiamo fare affidamento più che altro sulla nostra forza. Altri hanno commesso l’errore di pensare di poter essere più performanti di Trenitalia”; ha aggiunto Elia. Infine, Elia ha precisato il suo pensiero sulla privatizzazione: “Nel 2006 le Ferrovie avevano perso 2 miliardi di euro, nel 2013 abbiamo fatto 2 miliardi di utile industriale: un risanamento dovuto anche alla gestione integrata della rete e dei servizi, che occorre mantenere in vista della privatizzazione: una privatizzazione dell’intero gruppo che non pregiudica eventuali successivi spin-off”.
Per Elia, “anche francesi e tedeschi sono decisi a mantenere integri i loro gruppi ferrofviari, ttra rete ed esercizio. Senza una così valida integrazione tecnica non avremmo potuto attivare l’alta velocità, una sinergia che è servita tanto a Rfi e anche a Trenitalia”. Nel ringraziare Elia per gli impegni in Sicilia, il sindaco di Catania Enzo Bianco ha sorpreso la platea rilanciando con forza il progetto del Ponte: “Per me è tuttora necessario”, ha detto in sostanza, “tanto più ora che le tratte ferroviarie sull’isola e sul continente si avviano ad essere adeguate”. “Ho fatto il ministro dell’Interno in un governo che prese posizione per fare il ponte sullo Stretto. Potremmo raggiungere la capitale in sei ore, sarebbe importantissimo, e ripeterò questa mia convinzione anche davanti al mio governo attuale, del cui partito-guida sono membro. Che l’alta velocità si fermi a Salerno non esiste”.
Infine, alle 19,15, su il sipario al Teatro Sangiorgi. E’ andata in scena, a sala gremita, “Buttanissima Sicilia”, la “piece” tratta dall’omonima opera libraria di Pietrangelo Buttafuoco. Che ha concluso una tappa-record per il tour di Panorama, con 8000 spettatori registrati ai venti eventi nei quattro giorni, nonostante il maltempo. E ora appuntamento a Salerno, dal 19 al 22 novembre prossimi, con l’assessore della giunta comunale guidata da Vincenzo De Luca, Luca Cascone, venuto a rilevare il testimone dalle mani di Enzo Bianco.