Se pensate a Corleone, non pensate soltanto alle ombre, ai volti di Totò Riina e Bernardo Provenzano, al suo mito nero, a quello che crediamo di sapere e non sappiamo. Un’altra storia si sta raccontando. Se pensate a Corleone, pensate ai suoi ragazzi. A Totò Giacopello, per esempio, che purtroppo non respira più la nostra stessa aria, ma l’ha respirata e si è sempre battuto da siciliano verticale quale era. E ai ragazzi della parrocchia di don Luca Leone (nella foto), quarantacinque anni, una storia nella storia. Giovani che, senza pose retoriche, ogni giorno, seminano il bene un po’ più in là.
La parrocchia di don Luca, Sant’Agostino, di recente, è stata vittima di un attentato incendiario. Il fuoco ha distrutto il portone. Non ci sono dubbi sulla matrice dolosa, bisogna solo stabilire perché. C’entra forse qualcosa il coraggio di un giovane sacerdote che non ha mai lesinato, nelle sue omelie, parole chiare di verità?
Lui si schermisce: “Non ho idea. So che quando predico posso dare fastidio. Sono nato qui, ma ho vissuto al Nord, prima di tornare. Non ho avvertito un certo clima di soggezione e preferisco concentrarmi sulla speranza. Cos’è la speranza? Sapere che la notte diventa giorno e che le tenebre si trasformano in luce”. Don Luca è un giovane uomo colto e spiritoso, psicologo, counselor della Gestalt: “Da bambino venivo in Sicilia d’estate e mio nonno mi portava nella stalla, solo io sentivo l’odore penetrante, lui non ci faceva più caso. Ecco, certe volte, c’è bisogno di uno che viene da lontano per accorgerti di quello che hai sotto il naso. Corleone è cambiata”.
“Mio papà era un evangelico – dice don Luca – mi ha educato nella libertà e nell’amore, la vocazione si è presentata molto presto. Sono arrivato qui e i ragazzi mi hanno aiutato, come mi stanno aiutando oggi. Era la giornata mondiale del Creato. Quasi un segno”. Don Luca Leone è uno dei volti di una Chiesa che si è messa a disposizione con dolcezza e fermezza. Il vescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi, è vicinissimo alla comunità e ha denunciato l’accaduto con parole vigorose. Quel portone bruciato ha colpito tutti e nessuno resterà indifeso.
Se pensiamo a Corleone, pensiamo ai suoi meravigliosi ragazzi, ai suoi preti e e a tutti gli altri, a persone che stanno meglio di noi. Perché loro il male che avevano addosso l’hanno affrontato a viso aperto e l’hanno sconfitto. Le ombre non sono più l’elemento da ricordare nella cartolina del paesaggio. La storia ci è cambiata sotto il naso. La notte è quasi finita.