Gli nega l'accesso al reparto| Civico, medico preso a calci - Live Sicilia

Gli nega l’accesso al reparto| Civico, medico preso a calci

L'aggressore avrebbe preteso di entrare prima dell'orario consentito per le visite.

PALERMO – Avrebbe preteso di entrare in reparto, ma prima dell’orario consentito per le visite a chi è ricoverato. Un medico gli ha così negato l’accesso e lui è andato su tutte le furie, al punto da sferrare un calcio e darsi subito dopo alla fuga. E’ l’ennesima aggressione ai danni del personale sanitario del Civico di Palermo, finito nel mirino due volte durante l’ultimo fine settimana.

Il medico è stato colpito ad una gamba sabato pomeriggio, a distanza di poche ore dall’episodio di violenza nei confronti di un’infermiera, afferrata e scaraventata per terra da una paziente venerdì notte. In entrambi i casi è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine. Nel dettaglio, sabato, intorno alle 17, dall’ospedale di via Tricomi è stato lanciato l’allarme al 113: il medico è stato trovato sotto choc e dolorante, ha raccontato agli agenti di essere stato preso di mira da un uomo per non avergli permesso di entrare, in quel momento era vietato l’accesso al pubblico per le visite ai degenti. Sarebbe prima stato aggredito verbalmente, poi colpito con violenza.

La notte precedente, ad intervenire erano stati i carabinieri. Una donna ricoverata al pronto soccorso con sospetto trauma cranico ha infatti aggredito un’infermiera e sia lei che il marito sono stati denunciati con l’accusa di lesioni e minacce a pubblico ufficiale. Quest’ultimo – in base a quanto ricostruito – ha cercato di superare l’area del triage, pretendendo di rimanere con la moglie in sala visite, luogo vietato ai familiari dopo le ripetute aggressioni al personale sanitario. La paziente è scesa dalla barella e ha prima urlato contro l’infermiera, poi l’ha spinta violentemente, facendola finire per terra. Una notte di caos, tra urla, paura e vari tentativi da parte dei medici e del personale della sicurezza di far tornare la situazione alla calma. Solo l’intervento dei militari è riuscito a far placare gli animi. 

Una vera e propria escalation che continua a registrare episodi preoccupanti. Un mese fa, sempre al Civico, una paziente psichiatrica dopo una discussione accesa con un’altra infermiera, è uscita fuori dall’area d’emergenza per tendere una sorta di “agguato” alla donna: le si è scagliata contro e le ha tirato i capelli. I primi di luglio, teatro della violenza è stato l’ospedale Cervello, dove l’ addetto all’ufficio ticket è stato preso a pugni. L’aggressione è stata interrotta dall’intervento di diverse persone mentre l’uomo è fuggito in moto.

Il dipendente ha riportato alcune contusioni alla testa, al collo e alla spalla. Sempre al pronto soccorso di via Trabucco, il marito di una paziente si è scagliato contro un medico, ma ha ferito una guardia giurata che era intervenuta per difendere quest’ultimo. A fine maggio, ad essere aggredito era stato un infermiere, picchiato da alcuni utenti, alcune settimane prima, una dottoressa di turno al pronto soccorso del nosocomio palermitano, finita nel mirino della figlia di una paziente cardiopatica. 

Il fenomeno, sempre più diffuso, non ha risparmiato negli ultimi mesi l’ospedale Villa Sofia. L’episodio più recente risale a giugno, quando un medico è stato afferrato per il collo dal figlio di un paziente. Il padre era arrivato al pronto soccorso con codice giallo, ma il giovane avrebbe ritenuto l’attesa troppo lunga. Anche in questo caso, l’aggressione verbale è ben presto sfociata in violenza, così come nelle settimane precedenti è accaduto anche al Di Cristina.

I medici sono già scesi in piazza per chiedere maggiore sicurezza, il personale sanitario degli ospedali siciliani vive nell’incubo. I sindacati chiedono provvedimenti risolutivi, uno fra tutti, quello che riguarda la possibilità di fermare immediatamente gli aggressori. Nel frattempo, l‘inasprimento delle sanzioni penali nei casi di aggressioni al personale e presidi delle forze dell’ordine per la sicurezza delle strutture, saranno al centro del disegno di legge “antiviolenze negli ospedali” che verrà esaminato nel prossimo Consiglio dei ministri in programma il 10 agosto. 

Ad annunciarlo è il ministro della Salute, Giulia Grillo. Sono state individuate alcune strutture già ritenute adatte all’iniziale sperimentazione, tra queste, anche due ospedali siciliani: il Civico di Palermo e il Vittorio Emanuele di Catania. “Facciamo da apripista ormai da maggio. Il nostro pronto soccorso – spiega Giovanni Migliore, commissario Arnas Civico – è già dotata di varie misure utili a prevenire episodi di violenza nei confronti del personale medico e paramedico, comprese le telecamere e due monitor in sala d’attesa. Accoglieremo le direttive che arriveranno dal ministero per rendere più sicuro il lavoro del personale sanitario”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI