BAD KLEINKIRCHHEIM (AUSTRIA) – Un ritardo di un anno e mezzo, ma Eddy Gnahoré ce l’ha fatta diventando un nuovo giocatore del Palermo. Il trasferimento mancato quando era in forza alla Carrarese è soltanto un lontano ricordo, adesso il centrocampista è contendo della sua scelta e non vede l’ora di iniziare: “Un anno e mezzo fa sappiamo benissimo che nel calcio succedono cose che non si possono spiegare – racconta Gnahoré in conferenza stampa – ma ormai è tutto passato: sono qua e faccio parte di questa società. Sono contentissimo e cercherò di dare sempre tutto, sia in campo che fuori.Sono diventato un po’ il deejay della squadra, provo a portare un po’ di entusiasmo e cerco di portare anche la “mia” musica. Io sono fatto così, sto sempre col sorriso e provo a portare positività”.
Gnahoré, che lo scorso anno ha giocato la Serie B con il Perugia, sa quali sono gli errori da non commettere in un campionato così lungo: “Sarà un campionato molto difficile, col Perugia abbiamo fatto bene e so di aver fatto un errore abbastanza importante l’anno scorso (contro il Benevento nei playoff, ndr): ho imparato tanto e sono cresciuto, so in che aspetto devo migliorare e cosa devo fare per non ripetermi. Posso fare bene sia in fase difensiva che offensiva, anche se preferisco quest’ultima. Sono pronto anche a sacrificarmi”.
Bisogna pensare al presente, e Gnahoré ha già iniziato ad allenarsi con quei compagni che appena qualche mese fa seguiva da lontano: “Mi hanno impressionato tutti – ammette il francese – seguivo il Palermo ai tempi del Crotone per la corsa alla salvezza, dunque conosco già la maggior parte dei giocatori. Li ho trovati molto liberi, c’è un po’ di delusione e di amarezza, ma stiamo lavorando bene col pensiero a questa stagione. Cerchiamo di dare il massimo per tornare in A. Ormai mi sono ripreso pienamente dall’incidente, questa cosa mi ha fatto capire quanto amo il calcio e ho una fame incredibile”.
Chiosa finale di Gnahoré sui suoi idoli: “Il Pogba del Palermo magari no, fa piacere ma non sono al suo livello. Abbiamo giocato insieme da piccoli, ma io cerco di essere Eddy Gnahoré. Paul è un grandissimo giocatore, un campione, ma sul piano del ruolo c’è forse qualcosa di simile. La mia famiglia è della Costa d’Avorio, ho sempre seguito Yaya Tourè con la nazionale. Ci sono caratteristiche simili tra noi due, ma mi ha fatto sognare quando ero più giovane”.