Granata: "Eolico? | Occhio alle infiltrazioni" - Live Sicilia

Granata: “Eolico? | Occhio alle infiltrazioni”

La voce di Fabio Granata al telefono soffia impetuosa come vento. Da Roma il vicepresidente della Commissione nazionale antimafia interviene con veemenza su un tema che al parlamentare siracusano sta a cuore da sempre: produrre energia pulita in Sicilia senza devastare il paesaggio ed impedire infiltrazioni mafiose in questo settore.

Alcune settimane fa, all’indomani di un’indagine giudiziaria, lei ha chiesto all’Antimafia di avviare un’inchiesta per fare luce su collusioni e interessi che ruotano attorno all’eolico in Sicilia…
“La mia proposta è stata accolta ieri dall’ufficio di presidenza. Adesso saranno acquisiti gli atti relativi alle autorizzazioni rilasciate, si verificherà da chi sono state convalidate e con quali procedure, si traccerà una mappa degli impianti per capire quanti producono effettivamente energia e sono collegati con gli elettrodotti”.

Nel frattempo, proprio oggi l’imprenditore Salvatore Moncada ha denunciato che in Sicilia i suoi investimenti sono bloccati dalla burocrazia.
“Gli opportuni accertamenti e le indagini che si stanno svolgendo in questa fase delicata non intendono certo criminalizzare l’intero settore. Nessuno si sogna di dire che gli imprenditori onesti che operano nell’eolico in Sicilia siano assimilabili a chi commette reati. Ma che ci sia da parte del governo regionale una moratoria sulle autorizzazioni è doveroso, in attesa del piano energetico e del riscontro dell’esistente. La moratoria non sarà sine die, anche se capisco quanto possa essere pesante. Il problema è che nell’isola, per responsabilità pubblica, fino ad oggi non c’è stata la certezza della norma per chi voleva investire in questo ambito, magari utilizzando i fondi europei”.

Quali sono le ragioni che hanno causato questa situazione?
“Nel 2001 la Regione ha approvato un piano paesaggistico, da me fortemente voluto. Per renderlo operativo le Sovrintendenze avrebbero dovuto redigere 16 piani d’ambito, vincolanti per la salvaguardia del paesaggio. Ad oggi, credo ne sia stato varato soltanto uno, quello delle isole Egadi. L’assenza di tali strumenti ha lasciato spazio a discrepanze, ha determinato percorsi burocratici accidentati. E poi, fino ad oggi, mancava anche il piano energetico regionale”.

La giunta lo ha appena approvato e l’assessore al Territorio, Giuseppe Sorbello, lo dovrebbe presentare insieme all’economista Jeremy Rifkin il prossimo 13 marzo…

“Non conosco ancora i dettagli del documento, ma mi auspico che il piano individui con rapidità e serietà il fabbisogno energetico della Regione e quello che può essere prodotto con l’eolico. E’ essenziale che tale valutazione venga fatta in modo dettagliato. Parallelamente dovrebbe essere avviato un monitoraggio dell’esistente. Oggi, infatti, non sappiamo nemmeno quale sia il numero complessivo di pale eoliche installate e quante di queste sono effettivamente collegate agli elettrodotti e quindi funzionanti”.


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