PALERMO – Doccia gelata per i lavoratori del punto vendita Grande Migliore di viale Regione Siciliana, a Palermo. Ancora una volta il bando per l’affitto dei due piani dell’edificio è andato deserto. È il quarto avviso con questo esito e a questo punto per i 160 dipendenti, la cui cassa integrazione straordinaria scadrà fra tre giorni, si spalanca il baratro della mobilità, anticamera del licenziamento. A nulla è valsa la lettera di intenti che la famiglia Bellavia del gruppo Gieco ha presentato qualche settimana fa al Ministero dello Sviluppo Economico: l’offerta non è arrivata.
Sconfortato il commento della segretaria generale della Fisascat Cisl Palermo Trapani, Mimma Calabrò: “È il fallimento di un sogno che vedeva i dipendenti attaccati al lavoro con tutte le loro forze e l’impegno di imprenditori siciliani orgogliosi. Lo sforzo di tante famiglie, che da tanto tempo occupano la struttura per preservarla da furti e vandalismi, è andato in fumo. La famiglia Bellavia aveva rassicurato fino a pochi giorni fa che si sarebbe presentata al bando, ma alla fine non è stato così. Eppure, a mio parere, il polo economico di viale Regione è altrettanto importante quanto quello Notarbartolo e quello di Trapani. C’è delusione, avevamo confidato in un progetto economico serio. Anche il bando era stato fatto a breve termine proprio per favorire il loro ingresso. Adesso – conclude la Calabrò – si aprono scenari sconfortanti. In atto c’è una riunione del comitato di vigilanza ma non credo che ci siano molte alternative alla messa in mobilità dei lavoratori”. Se fallimento sarà, si tratterà dell’ennesimo duro colpo all’economia palermitana. Sono di questi ultimi mesi le chiusure delle gioiellerie Longo e Fiorentino, del Bar Mazzara e del bar “Al Pinguino” della ditta Spinnato.
“Il bando per rilevare Grande Migliore è andato deserto – ha commentato Marianna Flauto nel giorno della sua rielezione a segretario generale Uiltucs -. A giugno scade l’amministrazione straordinaria per cui il passo successivo è il fallimento. Difficile che il ministero decida a breve con un nuovo avviso. Comunque noi non ci arrendiamo, speriamo che la curatela fallimentare proceda con un nuovo bando ricordandosi che di mezzo di sono 160 lavoratori da salvare a tutti i costi”.