C'è l'ombra delle Europee sugli ex Pip: l'ipotesi del 'blocco' temporaneo

C’è l’ombra delle Europee sugli ex Pip: l’ipotesi del ‘blocco’ temporaneo

Perché la stabilizzazione potrebbe anche slittare

PALERMO- Le elezioni europee rischiano di rappresentare un ostacolo, almeno momentaneo, per gli ex Pip in attesa della stabilizzazione. Dopo tanti anni di precariato, sono approdati al famoso ‘posto’ nei ranghi della Sas, la partecipata della Regione. Da ieri, sabato 23 marzo, si stanno firmando contratti. Ma, stando a un primo screening, lo scaglione iniziale di assunti, fissato dal cronoprogramma, non arriverà ai circa mille previsti. Ed è qui che nasce il problema.

Ci rivediamo a luglio…

“Ci sono rinunce, pensionamenti, personale presente nelle categorie A e B – spiega il presidente della Sas, Mauro Pantò – per cui pensiamo che, in questa fase, il contratto sarà firmato, con una forbice variabile, da 720 a 770 ex Pip. Prima di procedere alle altre assunzioni ci sono degli accertamenti da fare, degli adempimenti burocratici da completare…”.

“Io – continua Pantò – chiederò alla Regione, che è il nostro socio di maggioranza, come dobbiamo comportarci, anche in vista delle imminenti elezioni europee di giugno. Chiederò, cioè, se dobbiamo andare avanti, o fermare, solo momentaneamente, il processo di stabilizzazioni, pure per ragioni di opportunità politica e amministrativa, con la definizione degli ulteriori fabbisogni dei dipartimenti regionali, per riprenderlo dal primo luglio e completare le 1.166 assunzione previste dalla legge a favore della stabilizzazione dell’ex bacino ‘Emergenza Palermo’”.

Il sindacato sulle barricate

Una parte del sindacato, intanto, è già sulle barricate. “Il processo di assunzione si può portare avanti senza vincoli di blocco, prima o dopo le elezioni, e lo ribadisco, perché parliamo di assunzioni che devono essere fatte in forza di una legge che, dunque, vanno portate a termine, senza ulteriori ritardi e rispettando il programma”. Sono le parole di Mimma Calabrò della Fisascat Cisl (al centro, nella foto), che aggiunge: “Questa è la vera operazione di trasparenza e di opportunità da compiere. Non c’è una discrezionalità che consenta di valutare i tempi e i modi, non parliamo di un concorso. E’ necessario, dunque, andare avanti con gli elenchi, fino all’assorbimento dei primi 1.166. Per stabilizzare, subito dopo, la porzione restante del bacino ex Pip”.


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