"Servono strade, non grandi opere" | I Cinquestelle di Sicilia con Lezzi - Live Sicilia

“Servono strade, non grandi opere” | I Cinquestelle di Sicilia con Lezzi

Barbara Lezzi, ministro per il Sud

Nella polemica sulle infrastrutture i grillini dell'Isola con la ministra: "Il Ponte? E' inutile".

Lo scontro nel governo
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PALERMO – Il più risoluto è Ignazio Corrao, europarlamentare e uomo di peso nel Movimento cinque stelle in Sicilia: “Prima delle grandi opere, al sud servono le opere di base per permettere alle persone una normale mobilità”. Nella polemica tra i ministri Barbara Lezzi e Matteo Salvini sulle grandi opere, che sta mettendo in crisi i rapporti tra M5s e Lega, lo stato maggiore dei pentastellati eletti nell’Isola sta con la titolare del ministero per il Sud. Il gasdotto Tap e il Salento sono lontani centinaia di chilometri ma il tema delle grandi opere resta il nervo scoperto di una Sicilia che vive e vivrà nel mito del ponte sullo stretto di Messina: “Si tratta di un argomento fuori discussione – è la premessa di Corrao -. In Sicilia potremo parlare di quel ponte soltanto quando saranno ultimate autostrade, strade e linee ferroviarie. L’isola sconta un ritardo atavico sul sistema dei trasporti”. I toni non sono quelli da battaglia registrati più di un mese fa in occasione della polemica sull’immigrazione, quando Corrao ribadì le distanze col Carroccio sottolineando senza mezzi termini che la Lega restava “un partito invotabile al sud”, ma dalle parole dell’europarlamentare la ragion di Stato ne esce comunque ridimensionata: “Non governiamo da soli, e quindi ogni scelta deve essere concertata, ma il movimento ha sempre portato avanti battaglie contro opere come la Tav o il Tap, e anche se ora siamo al governo non possiamo certo rimettere in gioco temi su cui abbiamo creato aspettative”. Posizione che trae nuova linfa dalle parole del presidente della Camera Roberto Fico, il quale in una intervista a Repubblica chiarisce il no alla Torino-Lione: “C’è stato un grande lavoro con il movimento no Tav, è una battaglia che non si può dimenticare”.

Immigrazione e grandi opere rischiano di essere i punti nevralgici del rapporto M5s-Lega, con i pentastellati costretti a inseguire e a rilanciare per non ‘subire’ il dinamismo mostrato da Salvini sugli sbarchi. Nel caso delle infrastrutture, però, i grillini di Sicilia provano a non farsi sorprendere e così la strada aperta da Corrao viene percorsa anche da Giampiero Trizzino, deputato regionale alla sua seconda legislatura e componente della commissione Ambiente e territorio dell’Ars: “Siamo sempre stati contrari alle grandi infrastrutture inutili e alle ‘fesserie’ come il ponte sullo Stretto e così sarà anche questa volta – scandisce -. Chiunque conosca il territorio siciliano sa bene che prima di parlare di opere faraoniche si debbano fare i conti con strade, autostrade e manutenzione ordinaria dell’esistente. In Sicilia le mega opere non servono, servirebbe piuttosto una verifica sulle grandi incompiute dell’Isola come la diga di Blufi, mai completata, e sulle difficoltà vissute dalla viabilità delle aree più interne”. Ne sa qualcosa Elena Pagana, giovane deputata proveniente dalla provincia di Enna: “In certe zone della Sicilia la viabilità è inesistente – ricorda -, alcuni produttori vivono difficoltà anche per i contatti con i propri fornitori. Qui non servono grandi opere, serve buonsenso”.

Stoppa ogni fuga in avanti anche Mario Michele Giarrusso, senatore catanese alla sua seconda esperienza a Palazzo Madama, che getta acqua sul fuoco e si blinda dietro al contratto di governo: “Nessuno scontro con la Lega – premette – e anche per quanto riguarda infrastrutture e grandi opere ci atteniamo a quanto scritto nel contratto”. Nelle 58 pagine che regolano i rapporti tra le forze che sostengono Conte a Palazzo Chigi, in realtà, solo un breve cenno all’alta velocità Torino-Lione, il cui progetto andrebbe “ridiscusso integralmente”. Si accoda Adriano Varrica, deputato palermitano alla sua prima esperienza a Montecitorio: “Avanti con quanto stabilito dal contratto di governo – afferma -. Stiamo conducendo una valutazione tecnico-giuridica per tutta una serie di grandi opere, considerando tutti gli scenari con connessi costi e benefici. le decisioni verranno prese sulla base degli esiti. I soldi pubblici – continua – non vanno sprecati”.

Investimenti mirati e stop ai finanziamenti a pioggia. Su questo versante ritornano le parole contenute nell’ultimo rapporto Svimez sull’economia del Mezzogiorno: “Occorre passare dalla politica per stanziamenti finanziari a quella per obiettivi in termini di miglioramento di infrastrutture e servizi per il cittadino e per l’imprenditore”, aumentando così anche la possibilità di misurare “l’impatto” delle risorse impiegate. “Ma solo una minima parte dei quattro miliardi di euro impiegati attraverso il Pon 2007-2013 è stata gestita direttamente dalle Regioni – ricorda Aldo Penna, deputato a Montecitorio per il Movimento cinque stelle -. Quelle risorse sono state gestite in gran parte dalle grandi stazioni appaltanti come Rfi e Anas. Le grandi infrastrutture? L’idea che portino sviluppo è una stupidaggine, non credo che un’opera come il ponte sullo Stretto crei sviluppo”. Penna saluta positivamente anche “il nuovo corso” del governo “con ministri meno sensibili alle pressioni delle grandi corporazioni, come invece avveniva in passato, e più inclini a una analisi costi-benefici delle opere sulla base della quale operare le scelte”. E infine una stoccata anche alla burocrazia della Regione Siciliana: “Ogni anno si spendono dai venti ai trenta milioni per i premi destinati ai circa 1.600 dirigenti – sottolinea – e nessuno verifica il raggiungimento degli obiettivi”.

Dal ministero, intanto, ci si muove sul fronte del monitoraggio della spesa dei fondi comunitari per quanto riguarda le opere già avviate. Venerdì una delegazione è volata a Palermo per fare il punto con gli esperti della Regione e del Comune sulla realizzazione del passante e dell’anello ferroviario: Lezzi “ha apprezzato i positivi passi in avanti, soprattutto in tema di accelerazione delle certificazioni di spesa e della realizzazione delle opere”. Dal tavolo è emerso che la scheda tecnica del passante ferroviario di è stata formalmente comunicata alla Commissione europea, mentre quella relativa all’anello ferroviario verrà notificata nelle prossime settimane.


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