”Mi sono sempre opposto con forza a qualsiasi ipotesi di dissociazione dei boss, ogni qualvolta ne sono venuto a conoscenza, sia in forma ufficiale che riservata. Non sono mai stato costretto da alcuno, e soprattutto dai sostituti della Procura di Palermo, quando ne ero a capo, a fare dichiarazioni pubbliche contrarie al mio effettivo pensiero”. Questa la reazione del procuratore nazionale Antimafia, Pietro Grasso, a quanto riportato da un articolo comparso oggi sul Fatto Quotidiano nel quale, a margine di un’intervista all’ex pm di Palermo, Alfonso Sabella, si scrive che Grasso, sarebbe stato al corrente della trattativa sulla dissociazione, partita dopo le stragi di Capaci e via d’Amelio, ma non ne aveva informato i suoi sostituti. ”Quanto dico puo’ essere confermato, senza tema di smentite – aggiunge Grasso – da parte dei ministri della Giustizia e delle altre autorita’ istituzionali che mi hanno interpellato e ai quali ho sempre espresso la mia assoluta contrarieta’ all’ipotesi della dissociazione in quanto fondata sulla considerazione che una simile ipotesi non avrebbe portato alcun vantaggio alla repressione della mafia da parte dello Stato”. (Ansa)
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