CATANIA. Numerosi imprenditori, titolari di aziende agrumicole nella Piana di Catania, hanno segnalato gravi criticità nelle forniture di energia elettrica ed idrica. Lo rende noto l’Osservatorio nazionale sulla pubblica amministrazione.
“Gli imprenditori, nonostante la già grave crisi economica, con spirito di sacrificio cercano di andare avanti, ma il loro impegno diventa una continua corsa ad ostacoli”, si legge in un comunicato inviato alla stampa.
“Un distribuzione dell’acqua che è obsoleta”
“Sono stati evidenziati sistemi obsoleti utilizzati per la distribuzione dell’acqua irrigua alle aziende agricole che operano presso la Piana di Catania, che viene distribuita attraverso canali costruiti in cemento, e per caduta, arriva nelle diverse zone, ovvero con tubazioni in ferro interrate con condotta sotterranea.
Nonostante le varie segnalazioni all’Ente erogatore, gli utenti constatano sovente la rottura dei canali corrosi dal sole e dagli sbalzi termici (dopo oltre 60 anni in posa), e devono sopperire con tubazioni aeree, bloccando l’acqua con terra o sacchi di plastica, per impedire l’allagamento dei terreni: una vera attività da terzo mondo!
Un disservizio che causa agli imprenditori danni notevoli.
Conseguenza di questo disservizio è la perdita di buona parte del frutto, la perdita di giornate lavorative degli operai, spese per il trasporto delle tubazioni di adduzione idrica, spese di attivazione di pozzi con acque chimicamente non idonee alle varie coltivazioni. Le condotte sotterranee, non sono fruibili, in quanto presentano punti con interruzioni per fratture.
Nonostante i continui reclami avanzati, il Consorzio resta inerte, pur pretendendo dagli utenti il pagamento dei contributi fissi e irrigui senza aver fornito il servizio di erogazione idrica. L’Osservatorio, diffida il Consorzio di Bonifica di Catania a ripristinare in tempi brevi e con efficienza il servizio di erogazione dell’acqua, in ogni caso, a tutela dei predetti imprenditori si attiverà per attivare tutte le azione giudiziarie, sia in sede civile che penale”.