“Sono inammissibili le dichiarazioni del procuratore di Marsala, Alberto di Pisa, secondo cui saranno inutili gli accertamenti sul casolare di Villagrazia di Carini (PA) in cui potrebbe essere stata segregata Denise”. Lo scrive, in una nota, l’associazione “Cerchiamo Denise”, commentando le dichiarazioni del procuratore di Marsala Alberto Di Pisa, che ha espresso dubbi sull’utilità dell’ispezione che dovrebbe essere effettuata in un casolare del Palermitano in cui, secondo un pentito, sarebbe stata portata la piccola Denise Pipitone, rapita a Mazara del Vallo nel 2004. “La madre di Denise, Piera Maggio – prosegue la nota – ha affermato che nell’immobile è stata fatta solo una perquisizione e non accertamenti tecnici irripetibili. Quindi ci domandiamo come sia possibile esprimersi in modo preventivo rispetto ad una accurata analisi del sito che ancora deve essere effettuata. Tutto ciò rappresenta un forte pregiudizio per le indagini”. “Il casolare di cui parla la signora Maggio – continua la nota – è stato sequestrato fino al luglio del 2008, poi è stato dissequestrato, quindi a maggior ragione per tutto questo tempo la famiglia di Denise si sarebbe aspettata accertamenti più approfonditi che non una semplice perquisizione. Il giudice Sergio Gulotta, a cui era stata presentata la richiesta di ulteriori verifiche sull’immobile, ritenendo che ci fossero elementi giustificativi di tale attività, aveva accolto la richiesta della famiglia interpellante che ha poi nominato perito di parte il generale Luciano Garofano, ex Comandante del Ris di Parma”.
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