Il figlio del boss e l'avvocato |Emissari canadesi in Sicilia - Live Sicilia

Il figlio del boss e l’avvocato |Emissari canadesi in Sicilia

Il luogo dove furono trovati i cadaveri

Nel 2013 due narcos uccisi a Bagheria. La guerra sbarca a casa nostra. E non è ancora finita.

GUERRA DI MAFIA
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PALERMO – Fu il pentito Giuseppe Carbone a condurre i carabinieri nelle campagne di Casteldaccia. Era il maggio 2013 quando furono ritrovati i corpi di Juan Ramon Fernandez Paz e Fernando Pimentel. Erano stati crivellati di colpi, bruciati e abbandonati in contrada Fiorolli. In carcere finirono, un mese dopo, i fratelli Salvatore e Pietro Scaduto che ora rischiano una condanna all’ergastolo. La morte dei due narcos spagnoli al soldo dei clan canadesi portava la guerra da Montreal in Sicilia. Il processo non ha chiuso la partita investigativa. Resta un dubbio e una certezza da approfondire. Il dubbio riguarda l’ordine del duplice omicidio che potrebbe essere partito dal Canada. La certezza è che bisogna indagare sulla presenza in Sicilia di alcuni pezzi grossi del clan Rizzuto.

La terza e ultima puntata sulla guerra di mafia canadese parte dal 22 novembre 2012, quando Vito Rizzuto, appena scarcerato, si recò a Cuba assieme a Frank Campoli. Il grande assente era Ramon Fernandez. “Pensavo che ti avremmo visto al sole… quante volte te l’ho detto? Penso che te l’ho detto sei volte”, così Campoli rimproverava Fernandez. Stessa scena pochi mesi dopo: “… andremo in Messico dopo, per il nuovo anno con la famiglia… tu vieni?”. Fernandez prese tempo: “Devo vedere un mio amico, quindi non lo so, forse è possibile, lo saprò, il tuo telefono funziona laggiù?”. Intanto la vendetta di Rizzuto contro i calabresi proseguiva: il 21 dicembre veniva ucciso Domenico Facchini altro esponente della fazione che voleva prendere il potere.

Il nuovo anno segnerà la svolta in negativo nelle relazioni di Fernandez con i vertici canadesi della sesta famiglia. Non aveva ancora dimostrato la sua fedeltà ai siciliani di Montreal. Ogni occasione divenne buona per contestare il suo operato e quello dei suoi uomini. Nel mirino finì pure il suo pupillo, Daniele Ranieri, che continuava a non ripagare un debito nei confronti di Campoli. I primi giorni di gennaio Rosario Staffiere fece sapere a Fernandez che Campoli si era appena recato negli uffici della sua società, a Toronto, alla ricerca di Ranieri. Il messaggio di Campoli era chiaro – Daniele “deve fare la cosa giusta” – e richiamava Fernandez alle sue responsabilità: “Non mi piace quello che sto sentendo e non mi piace quello che sto vedendo, Ray… devo rimetterci di tasca per risolvere il cazzo di problema… mi aveva promesso che avrebbe fatto la cosa giusta. Era un cazzo di mese e mezzo fa, okay?… ho fatto salti mortali per lui perché era il tuo amico e rispettavo il fatto che lo fosse. Non voglio essere trattato come un cittadino di serie B ora perché fottutamente pensa sia una storia diversa”.

Fernandez era in difficoltà e cercò di spiegare le sue ragioni a Rosario Staffiere, altro suo punto di contatto con il clan di Toronto al quale diede una versione opposta a quella che gli veniva contestata “… stronzate compà, ti ho detto che loro (Daniele Ranieri e Fernando Pimentel che assieme a Fernandez sarà ammazzato in Sicilia, ndr) vivono in un sogno… e poi ricevo una chiamata dal ‘falegname’ (Frank Campoli, ndt) che mi dice che questi ragazzi sono cazzo… sono fottuti, sono come buffoni compà, sai…devono soldi a un amico suo, non gli hanno dato i soldi, stronzate compà, stronzate su stronzate, te l’ho detto, l’altro qui ‘pit stop’ (Daniele Ranieri, ndt) mi ha detto che ‘il falegname’ vive ancora sfruttando il mio nome, usando il mio nome, volevo dirgli ‘che cazzo, lui sta facendo la stessa cosa che stai facendo tu’”.

Il punto di non ritorno fu l’ennesimo viaggio di Vito Rizzuto. La meta era la Repubblica Dominicana. A Cuba e in Messico Fernandez era stata invitato, quella volta no. Il 25 marzo 2013 a Bagheria si faceva vivo David Silva, nelle informative si parla di lui come esponente dell’organizzazione di Toronto diretta da Ranieri. Sarebbe stato proprio quest’ultimo a inviarlo in Sicilia per organizzare un grosso traffico di pillole di oxycodone – una potente droga sintetica – dall’Italia verso il Canada. Fernandez aveva tutto l’interesse di capire cosa stesse accadendo in Canada. La guerra di mafia lo preoccupava: “C’è tanta azione lì a Montreal, eh?… sì, ma… è che è tra due dei miei cazzo di migliori amici: il mio compare ed il mio altro amico”.

Fernandez capiva di essere finito fra due fuochi, quello di Desjardins e quello di Vito Rizzuto: “… Vito (Vito Rizzuto,ndt) ha fatto me e il mio compare Raynald (Raynald Desjardins, ndt)… io e il mio compare… mio compare è francese io sono stato fatto”. Nel frattempo Ray progettava di fare un nuovo uomo d’onore in Sicilia. Era proprio Ranieri: “… io voglio fare un uomo fatto Dany, lo voglio far fare, io lo farò con uno dei boss qua, perché c’è bisogno di un boss, un capo Famiglia per farlo, se lui venisse qua, lo farei diventare un uomo fatto con Sergio (Sergio Flamia, ndt)… piangerà, sarà così felice che piangerà”.

Progettava di affiliare un nuovo uomo d’onore. Forse sperava di riconquistare in Sicilia quel prestigio che aveva perso in Canada. Gli amici di Montreal lo avevano abbandonato. Gli era stato promesso un mantenimento durante la trasferta in Sicilia, “ma io non ho mai avuto niente da loro”, diceva.

Fernandez nutriva ancora una speranza, l’ultima, che passava dalla preannunciata trasferta in Sicilia del figlio di Rocco Sollecito, al quale avrebbe fornito ogni spiegazione necessaria: “… il figlio di Rocco sta per venire giù tra poco… sto aspettando una telefonata da Tony (Antonio Carbone del Quebec, ndt)… io sono un combattente fratello… perché io il lavoro sporco lo faccio da me, non ho bisogno di nessuno che faccia il lavoro sporco per me, questo è il mio lato positivo”.

Rocco Sollecito è stato crivellato di colpi pochi giorni fa a Montreal. Il figlio Leonardo, assieme al figlio di Vito Rizzuto, sono indicati come i leader emergenti del clan. Non sappiamo se davvero il figlio di Sollecito sia venuto in Sicilia. Sappiamo che Fernandez e il suo braccio destro Pimentel sono stati ammazzati. Restano aperti altri interrogativi. A cominciare dal nome degli uomini che avrebbero preso in mano i lucrosi traffici di oxycodone fra l’Italia e il Canada. E poi c’è la figura di un avvocato canadese che è stato in contatto sia con Fernandez che con i suoi presunti carnefici, gli Scaduto. Una figura ambigua e potente che viene così descritta da una fonte degli investigatori: “… era uno che gli piaceva entrare in tutte le cose, dove c’era soldi, dove poteva andare a bussare, bussava, non è che aveva un gruppo solo, lui entrava e usciva da tutti i gruppi”.

 


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