Guerra tra Pd e governo sull'Ersu | Firenze non piace ai cuperliani - Live Sicilia

Guerra tra Pd e governo sull’Ersu | Firenze non piace ai cuperliani

La nomina del nuovo presidente dell'Ente per il diritto allo studio è passata nonostante il voto contrario della Commissione affari istituzionali, presieduta da Antonello Cracolici: "Non aveva i requisiti". Ma l'assessorato Istruzione ribatte: "Ha le carte in regola".

Palermo - il caso
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PALERMO – La sua nomina è passata nonostante la maggioranza dei presenti avesse votato contro. In cinque hanno detto “no”. Contro i quattro “sì” e un astenuto. Ma la legge parla chiaro. Per bocciare una nomina governativa in commissione affari istituzionali serve il voto contrario di 10 deputati su 15. Così, via libera all’incarico ad Alberto Firenze. È lui il nuovo presidente dell’Ersu di Palermo. Tra le polemiche.

Già, perché contro la sua nomina si sono schierati anche i rappresentanti della maggioranza. Non solo i rappresentanti cuperliani del Pd Antonello Cracolici (che è anche il presidente della prima commissione) e Giovanni Panepinto, ma anche la deputata di Articolo 4 Alice Anselmo. Oltre ai dueparlamentari cinque stelle Francesco Cappello e Salvatore Siragusa. “Fedeli” alla causa del governo Crocetta, invece, i parlamentari del fresco Pdr, cioè Michele Cimino ed Edy Tamajo, l’ex “megafonista” oggi socialista Antonio Malafarina e il centrista Gianluca Micciché. Si è astenuto, invece, l’altro deputato di Articolo 4, Paolo Ruggirello. Tutti gli altri erano assenti. A cominciare dai parlamentari di centrodestra. “Se fossero stati presenti – il rimpianto di Panepinto – forse saremmo riusciti a bloccare quella nomina”.

Ma perché quella nomina andava “stoppata”? I parlamentari che hanno votato contro, non hanno dubbi: “Firenze non ha i titoli per ricoprire quel ruolo”. “Questo governo – dice ad esempio il presidente della prima commissione, Antonello Cracolici – vive a volte un paradosso. Quello di volere apparire inflessibile sulle regole, per poi finire per nominare persino una persona che non ha i titoli per ricoprire quell’incarico. Per carità – aggiunge Cracolici – io non conosco nemmeno Firenze e non ho idea di chi potesse andare al posto suo. Ma certamente, in tutta la Sicilia, poteva essere individuata una persona con tutti i requisiti al posto giusto”.

Secondo Giovanni Panepinto, il nuovo commissario dell’Ersu non sarebbe in possesso dei requisiti previsti dalla legge 19 del 1997. In particolare, nella parte in cui viene richiesto al candidato il titolo di “docente di ruolo”. “Devo notare – commenta Panepinto – che il governo pianta la bandiera della legalità e del rigore in alcuni casi, mentre si dimentica di farlo quando riguarda persone in qualche modo vicine. Per questa nomina – aggiunge – abbiamo atteso persino quattro mesi. Poi ci presentano un ‘professore aggregato di ruolo’. Una figura che non esiste. O sei un aggregato, o sei di ruolo”. “In effetti – ribadisce Alice Anselmo – quella formula non significa niente. Firenze è un semplice ricercatore al quale è stata assegnata una docenza. Non è un professore di ruolo. E anche le presunte esperienze professionali non mi hanno convinto. E ho votato contro”.

La legge in questione specifica che per ricoprire quel ruolo serve un “titolo di studio adeguato all’attività dell’organismo interessato; esperienza almeno quinquennale scientifica ovvero di tipo professionale o dirigenziale o di presidente o di amministratore delegato maturata in enti o aziende pubbliche o private di dimensione economica e strutturale assimilabile a quella dell’ente interessato dallo svolgimento dell’incarico; oppure qualifica di magistrato ordinario, amministrativo o contabile in quiescenza o di docente universitario di ruolo anche in quiescenza”.

Titoli in possesso di Firenze, secondo l’assessorato alla Formazione che ne ha proposto la nomina. La carica di “docente di ruolo”, infatti, secondo gli uffici della Regione, sarebbe richiesta solo in seguito alla mancanza dell’esperienza quinquennale. Secondo l’assesorato, invece, Firenze possiederebbe sia le esperienze di natura scientifica (“da almeno dieci anni è autore di pubblicazioni scientifiche all’Università di Palermo e insegna nello stesso Ateneo”) sia quelle professionali. “Firenze – fanno sapere sempre dall’assessorato Formazione – è da almeno sette anni dirigente di un presidio ospedaliero a Palermo, da quattro anni e mezzo fa parte del cda dell’Università. La laurea in medicina non sarebbe idonea? Anche il vecchio presidente dell’Ersu – spiegano dallo staff dell’assessore Scilabra – era laureato in medicina”. “Il governo – replica Cracolici – non ha fatto che

“Il dottor Firenze – insiste però Panepinto – sarà anche competente e preparato, ma resta un dato inequivocabile: non ha i requisiti previsti dalla legge e necessari a ricoprire l’incarico di presidente dell’Ersu di Palermo. Non comprendo – prosegue – perché l’assessore Scilabra, rappresentante di un governo che io stesso sostengo e che dichiara di ispirarsi al rigoroso rispetto delle norme e alla meritocrazia, abbia tanto insistito sul nome di Firenze. E sono anche dispiaciuto, visto che l’assessore, essendo ancora una studentessa, dovrebbe avere a cuore la ‘purezza’ di un mondo come quello universitario. E invece, nonostante in commissione la nomina sia stata ‘bocciata’ dalla maggioranza dei componenti presenti‎, né l’assessore né il governo hanno sentito la necessità di avviare una riflessione sull’opportunità di questa nomina”. E a dire il vero, però, la questione, olte che “tecnica” è politica. E rispecchia, in un certo senso, le divisioni in atto all’interno del Pd. Se Cracolici e Panepinto, infatti, sostenuti dai deputati di Articolo 4 hanno bocciato la nomina di Firenze, c’è un’altra parte del Pd che “brinda” a questa decisione. “Sono sicuro che Firenze – ha commentato il parlamentare Pd Fabrizio Ferrandelli – starà dalla parte degli studenti, agirà nel loro interesse e si muoverà affinché venga garantito un sempre più pieno diritto allo studio”. Il Pd si divide anche lì. All’Università.


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