Nei prossimi giorni lascerò la sede di Catania per assumere l’incarico di Questore di Roma.
A seguito della pandemia che non mi permette di poterlo fare attraverso la consueta conferenza stampa, affido ad una lettera i miei saluti alla cittadinanza di Catania e della sua provincia ed a tutti i rappresentanti delle Istituzioni e dei vari organismi con cui ho avuto l’onore di relazionarmi per consentire al mio ufficio di assicurare al territorio la migliore e più efficace azione che potesse elevare il livello di sicurezza e consentire al cittadino di averne una migliore percezione.
Quella della massima sicurezza e della sua percezione è stato uno degli obiettivi principali che il sottoscritto, quale Questore di Catania, ha inteso perseguire attraverso ogni strumento che la Legge gli ha messo a disposizione, fornendo precise indicazioni operative alla Polizia di Stato di Catania e alla Questura tutta ma anche, nella sua veste di Autorità Provinciale di pubblica sicurezza di questa provincia, nel coordinare al meglio l’azione interforze quando è stato necessario attuare un’azione congiunta e sinergica in tema di controllo del territorio per elevare al massimo la sicurezza e la prevenzione dei reati.
In questo contesto operativo, come Polizia di Stato, abbiamo ritenuto di intensificare anche il contrasto alle organizzazioni mafiose aggredendo sia le piazze di spaccio che sono espressione di quella che rappresenta una delle loro principali attività, soprattutto in tempi di pandemia, ossia il traffico e lo spaccio di stupefacenti, utilizzando pregiudicati e disperati privi di qualsiasi onore, inebriati solo ed esclusivamente dal loro credo delinquenziale che non potrà che condurli a pagare le loro colpe con la giustizia.
Contemporaneamente abbiamo rilanciato al massimo il ricorso alle misure patrimoniali tendenti a privare i mafiosi di ciò che illecitamente hanno ricavato dalle loro illecite attività, direttamente o indirettamente, proponendo al Tribunale catanese numerosi sequestri patrimoniali, in perfetta sinergia con la Procura Distrettuale, utilizzando lo strumento della cd. “firma congiunta Questore /Procuratore”, allo stesso tempo potenziando gli organismi di Polizia Giudiziaria, per fornire alla stessa Procura della Repubblica e Distrettuale il migliore supporto investigativo, investendo qualità sulla Squadra Mobile, punta avanzata, unitamente alla Squadra Volante, sul territorio nel contrasto alla delinquenza.
All’atto del mio insediamento dissi di sentirmi già catanese, fin da quando il Capo della Polizia mi richiese di occuparmi della sicurezza di questa meravigliosa e grande città: fin da subito mi sono sentito attratto dalle meraviglie che questa terra siciliana esprime e ciò mi ha consentito con immediatezza di compenetrarmi alle esigenze della collettività.
Ed è per tale motivo che ho vissuto due anni di intensissima attività, con trasporto, in maniera totalizzante, dalla mattina alla sera senza soluzioni di continuità. Da vero e proprio catanese, come dovunque andrò, un po’ mi sentirò sempre dentro.
In questo periodo, abbiamo cercato di rilanciare il controllo del territorio strumento indispensabile per affermare la presenza dello Stato a tutela del cittadino.
Crediamo di esserci riusciti assicurando una presenza costante della Polizia di Stato affianco delle altre Forze di Polizia in ogni angolo della città metropolitana innanzitutto.
In questo senso totale è stata la sinergia con la figura prefettizia, dapprima il Prefetto Claudio Sammartino che colgo occasione di salutare nuovamente avendo anche lui concluso la sua esperienza professionale in terra Etnea, ora con il Prefetto Maria Carmela Labrizzi, con la quale subito si è instaurato uno straordinario rapporto professionale e con la quale fin dal suo insediamento, vi è stata perfetta e completa sintonia nel rispetto totale della sua generale responsabilità di massimo rappresentante del Governo in provincia.
Strettissima è stata la collaborazione con le altre forze di polizia, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza in particolare, con i cui Comandanti, Generale Raffaele Covetti, prima, Colonnello Rino Coppola, poi, e Colonnello Raffaele D’Angelo si è instaurato un profondo sincero rapporto professionale, rispettoso dei ruoli di ciascuno ma al tempo stesso ben consapevoli che solo un perfetto coordinamento avrebbe potuto valorizzare l’azione di ogni singola forza.
Non devo essere certamente io qui, in questo momento, a rendicontare le attività effettuate: oggi, voglio limitarmi soltanto a salutare questa terra che mi ha regalato grandi soddisfazioni, come appartenente alle Istituzioni dello Stato, quale io mi sento fin da sempre, e come Uomo, per avermi permesso di conoscere una splendida terra che rimarrà sempre nel mio cuore.
Saluto, pertanto, tutti i cittadini catanesi e della provincia, e chi li rappresenta, l’Amministrazione Comunale, il Sindaco Pogliese in testa, che è sempre stato attento e disponibile alle esigenze della Polizia di Stato, ed a tutta la Stampa, ai mass media in genere, per la correttezza ed altissima professionalità dimostrate, nell’autonomia di giudizio ma anche nell’attenzione alla verifica della informazione prima che venisse fornita alla collettività.
Un saluto affettuoso, condito da infinita stima e considerazione, rivolgo pubblicamente al Procuratore Distrettuale Consigliere Carmelo Zuccaro, magistrato di elevatissimo spessore umano e professionale, ed attraverso lui, a tutta la magistratura inquirente e giudicante: la sua costante vicinanza, supporto, considerazione ed attenzione hanno permesso di realizzare una formidabile sinergia istituzionale fra la Procura della Repubblica e la Questura, permettendo, da un lato, di valorizzare al massimo l’azione di prevenzione e di ordine e sicurezza pubblica che compete al Questore, dall’altro di condurre in maniera impeccabile le attività di polizia giudiziaria dei nostri Servizi che al suo Ufficio fanno riferimento e capo.
Da ultimo, ma non ultimi, un saluto affettuoso, pieno di stima e ringraziamento, a tutti i Dirigenti che mi hanno collaborato, professionisti di elevatissimo livello, vere e proprie risorse per questa terra, e a tutti i poliziotti e le poliziotte di ogni ordine e qualifica, che ho avuto l orgoglio e l’onore di dirigere, e, con essi, le rappresentanze sindacali, sempre attente nel delicato incarico da esse ricoperte ma altrettanto di supporto e stimolo all’azione della dirigenza: poliziotti e poliziotte che hanno interpretato in maniera esemplare il significato del giuramento sulla Costituzione allorquando hanno intrapreso la loro carriera. Grazie al modo con cui hanno interpretato la loro mission, essi sono stati capaci di interpretare al meglio il loro servizio, come azione a favore della collettività, a motivo del quale sono stati in grado anche di comprendere quali dovessero essere le migliori modalità con cui svolgere i loro doveri in un momento così unico quanto eccezionale quale è quello pandemico attuale.
Da cittadino catanese sono arrivato, da cittadino catanese me ne vado da Catania, che porterò per sempre dentro di me insieme alle sue meraviglie che solo questa splendida terra e l’Etna che la rappresenta possono dare.