"Ho sentito un boato, pensavo a un crollo | Poi mi sono girata e ho visto due corpi a terra" - Live Sicilia

“Ho sentito un boato, pensavo a un crollo | Poi mi sono girata e ho visto due corpi a terra”

Una signora, presente al momento dello schianto che è costato la vita a Gabriele Scalia, un ragazzo di appena diciassette anni, racconta quello che ha visto. La cronaca di un tragico pomeriggio a Palermo.

L'incidente di Piazza Croci
di
2 min di lettura

PALERMO – “Ero a telefono con mio figlio, a un certo punto ho sentito un boato. Ho subito pensato che fosse crollato un palazzo. Poi mi sono girata e ho visto il motorino e due corpi a terra”. Inizia così il drammatico racconto di una signora che si trovava a piazza Croci al momento dell’incidente in cui ha perso la vita Gabriele Scalia, di 17 anni. Secondo il racconto di alcuni testimoni – ancora tutto da verificare – i ragazzi sarebbero passati con il rosso correndo a bordo di una Yamaha 125. “L’uomo che era alla giuda è sceso dalla macchina – ha continuato – ed ha iniziato a gridare, sconvolto: ‘Perché correvate così? Perché siete passati con il rosso?’ E ha cercato anche di muovere i ragazzi. A quel punto mi sono subito messa a gridare perché non doveva assolutamente toccarli”.

Dopo l’arrivo dell’ambulanza, dei carabinieri e dei vigili. Il personale del 118 ha cercato di rianimare Gabriele Scalia, studente del ‘Cannizzaro’, per quasi mezz’ora. Nonostante avesse messo il casco non c’è stato nulla da fare: Gabriele è morto sul colpo. Il ragazzo che si trovava con lui sul motorino invece, ha riportato una frattura al femore e una costola rotta che gli avrebbe perforato il polmone.

“Il ragazzo che non era alla guida era vigile, ma aveva il femore rotto e non poteva muoversi. Ci chiedeva del suo amico, voleva alzarsi per vedere come stava. L’abbiamo tranquillizzato, gli abbiamo detto che stava bene. L’altro è morto sul colpo”, racconta la testimone. A far vibrare la parole di lacrime, il dolore di una donna, madre anche lei, che ha raccontato quello che ha visto. “Sono una mamma, non c’è dolore più grande”. È rimasta sul luogo dell’incidente fino alla fine. Ha aspettato l’arrivo dei genitori e ha offerto una spalla su cui piangere alla madre del giovane Gabriele: “Signora mi raccomando, diceva alla madre, domani verrò a trovarla a casa sua”.

I genitori, due persone normali che aspettavano il ritorno a casa del loro Gabriele, increduli e sotto shock, all’arrivo sul luogo della tragedia. Il corpo del giovane è stato portato nella sua abitazione di via Vittorio Alfieri. Ad accompagnarlo genitori e parenti e tutti i compagni di scuola e gli amici, che si sono precipitati, tra le lacrime, sul luogo della tragedia non appena hanno saputo.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI