Gli imprenditori che denunciano il pizzo non pagheranno l’iscrizione alla Casa edile di Palermo. Nel giorno in cui celebra il suo cinquantesimo compleanno, l’Ente bilaterale che riunisce imprese e sindacati confederali del settore lancia un’iniziativa nel solco della legalità. “Un’iniziativa concreta per convincere gli imprenditori – spiega Fabio Sanfratello, presidente della Cepima – che il rispetto delle regole paga. Stare dalla parte dello Stato conviene. La Cassa ha già istituito un sistema di premialità per le imprese in regola con la contribuzione rimborsando loro il venti per cento dei contributi. Oggi aggiungiamo un incentivo in più per coloro che si ribelleranno al pizzo. “In un momento storico in cui la lotta alla mafia segna risultati importanti tutti dobbiamo dare un contributo – aggiunge il vice presidente della Cassa edile, Salvatore Scelfo, della Filca Cisl -. La Cepima siglerà a gennaio una convenzione con le associazioni Libero Futuro e Addiopizzo. Il settore edile, afflitto spesso da connivenze e compiacenze, vuole fare emergere il volto pulito dell’imprenditoria onesta”. La Cepima, dunque, tende una mano alle forze dell’ordine e alle associazioni antiracket. Fortemente simbolica diventa la scelta di consegnare una targa di riconoscimento ad Antonino De Santis, capo della sezione Criminalità organizzata della Squadra mobile di Palermo. “Finalmente si vedono i risultati concreti nella società della lotta alla mafia. Non c’è ancora la valanga di adesioni alla ribellione antiracket, ma è iniziato un processo di svolta storica – spiega De Santis -. Le associazioni degli imprenditori hanno iniziato a fare la propria parte, adesso è il momento che arrivi una scossa anche dai lavoratori. Chi impone il pizzo ruba loro il lavoro. Ecco perché spero che anche i singoli operai assumano iniziative forti contro il racket”. Concreta, oltre che simbolica, è stata la consegna del presidente Sanfratello di un assegno di diecimila euro a Biagio Conte, il missionario laico che da anni porta il peso dell’assistenza a tanti disagiati della città: “Grazie. Grazie per il segno grande della Cassa edile. Ne abbiamo bisogno. San Francesco diceva che mettendo una pietra sopra l’altra ci avviciniamo a Dio. Insieme siamo costruttori di pace e speranza”. All’incontro sono intervenuti il presidente dell’Ance di Palermo, Giuseppe Di Giovanna, i segretari di Fillea Cgil e Feneal Uil, Mario Ridulfo e Angelo Gallo, e i presidenti di Panormerdil e Cpt, Francesco Sanfratello e Fabio Florio.
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