I condomini hanno paura e quindi si uniscono in un coro di “no”. Succede così che ad Agrigento alcune associazioni antiracket, che insieme alla Confartigianato provinciale volevano aprire uno “sportello tematico antimafia”, si sono sentiti opporre un secco rifiuto dagli inquilini dello stabile scelto come sede, impauriti da un possibile viavai di imprenditori sotto scorta. I residenti dello stabile in via XXV aprile, dove ha già sede la Confartigianato provinciale agrigentina, sono determinati: “Abbiamo paura”. Il presidente di Confartigianato Agrigento, Francesco Giambrone, che insieme a “Libera” di don Luigi Ciotti, e “Libere terre” dell’imprenditore bivonese Ignazio Cutrò, è stato dunque costretto ad interrompere la procedura per aprire lo “sportello antiracket”.
“Il nostro obiettivo è quello di dare sostegno ai piccoli imprenditori – dice Giambrone -. Per questo avevamo pensato di aprire uno sportello. Tutto stava procedendo bene, fino a quando l’amministratore di condominio mi ha chiesto di rinunciare”.
Alcuni condomini avrebbero quindi detto che avrebbero mal sopportato un’iniziativa simile. “Gli abitanti del condominio avrebbero timore di un andirivieni di personalità sotto scorta – prosegue Giambrone –, come Cutrò, o di persone che hanno avuto ‘problemi’ con la criminalità organizzata”.
Il progetto quindi resta in stand-by, nell’attesa che gli inquilini del palazzo si riuniscano per decidere il da farsi. Nel frattempo l’unione degli artigiani ha già avviato le ricerche di una nuova sede.