I "garantiti" e le fiches di Renzi - Live Sicilia

I “garantiti” e le fiches di Renzi

Il dualismo tra chi lavora nel privato e i dipendenti pubblici si è acuito negli anni della crisi. E il premier lo ha ben compreso facendone un pilastro della sua strategia comunicativa. Che adesso viene declinata in Sicilia

Dagli all’impiegato pubblico. Tra i tanti refrain del renzismo, il martellare, almeno a slogan, su storture ed eccessi del pubblico impiego è da tempo una delle costanti. Che adesso viene coniugata anche in Sicilia dall’alfiere del renzismo, Davide Faraone, nel momento in cui la Regione squattrinata si appresta a mettere mano ai costi dell’elefantiaca macchina del personale.

Col fiuto del politico, Renzi a sinistra ha colto prima e meglio degli altri il processo che si andava rafforzando nell’opinione pubblica italiana negli anni della crisi. Intuendo che accanto al sempre appetitoso granaio elettorale del pubblico impiego, cui la politica in passato ha riservato riguardi e attenzioni, si muoveva una ben più vasta galassia che negli ultimi anni, quelli della crisi che ha spazzato via certezze, ha avvertito sempre più profondo il solco che la separava dalla platea dei “garantiti” dal pubblico stipendio.

Il dualismo sociale tra chi lavora nel privato e chi nel pubblico si è andato progressivamente acuendo proprio alla luce della crisi economica. Che ha fatto tramontare le certezze del contratto a tempo indeterminato per molti dipendenti del privato, che si sono ritrovati travolti dall’uragano che ha investito le aziende dove magari avevano lavorato da una vita. Basta pensare a quanto accaduto in Sicilia nel commercio, dall’abbigliamento ai bar passando per la grande distribuzione. La moria delle imprese, spesso stritolate da un fisco vorace, ha fatto piombare in un senso di precarietà e debolezza intere fasce sociali, sfilacciando quello che un tempo era il ceto medio. Ed esasperando negli ultimi anni quel dualismo tra lavoratori del privato (imprenditori, partite iva e dipendenti) e dipendenti pubblici. L’ennesimo dualismo del mercato del lavoro italiano, diventato in questi anni forse ancora più sentito di quello tra precari e non precari. Ecco perché le pur legittime azioni di autodifesa dei sindacati del pubblico impiego finiscono per fare gioco a quanti, su questo dualismo tra garantiti e non, hanno puntato molte fiches nella partita della comunicazione politica.


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