PALERMO – “Oggi ho presentato una denuncia-querela alla Procura di Termini Imerese sulla gestione dell’invaso Garcia nella Valle del Belice. Ho voluto portare all’attenzione dei magistrati i fatti e le omissioni che hanno prodotto un’emergenza idrica senza precedenti”. Lo dice Davide Faraone, vicepresidente di Italia Viva.
“Nel sopralluogo del 24 novembre – aggiunge – abbiamo riscontrato: la mancata manutenzione del letto del fiume Belice, ancora ostruito da fango e detriti; l’imprudente e negligente decisione di svuotare l’invaso per uso irriguo nonostante le scarse riserve idriche reali; lavori effettuati a valle e non a monte del fiume, ‘favorendo il deflusso verso il mare anziché l’afflusso verso l’invaso’; la sovrastima delle riserve idriche disponibili. Tutto questo ha comportato conseguenze gravissime per 50mila cittadini e agricoltori, colpiti dal razionamento”.
“La responsabilità di questa situazione ricade sulla Regione – conclude Faraone -, che ha lasciato i cittadini senz’acqua e ora non sa come uscirne. Le soluzioni oggi allo studio – trasferimento d’acqua dal lago Arancio, pozzi nel Trapanese, utilizzo del nuovo dissalatore di Trapani – sono tardive, costose e inadeguate. Alla magistratura chiedo di accertare eventuali responsabilità penali nella gestione dell’invaso e del corso del fiume Belice”.

