Il M5S presenta l'ottalogo a Crocetta | "L'ok alla manovra non è scontato" - Live Sicilia

Il M5S presenta l’ottalogo a Crocetta | “L’ok alla manovra non è scontato”

I deputati del Movimento cinque stelle si sono recati a Palazzo d'Orleans per discutere il proprio "pacchetto" di emendamenti. Otto le norme più importanti. Tra questi, lo stop agli affitti e i contratti di solidarietà. Ma ecco anche l'abolizione della norma sui tetti agli stipendi che salva i compensi dei fedelissimi del governatore.

nuovo modello Sicilia?
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PALERMO – Non sarà un decalogo. Come quelli piovuti direttamente da Roma sulla scrivania del presidente. Quello presentato dal Movimento cinque stelle al presidente Crocetta, semmai, è una specie, se così si può dire, di “ottalogo”. Otto emendamenti. Otto norme che potrebbero “sbloccare”, facilitare, accelerare l’iter della Finanziaria a Sala d’Ercole. I deputati grillini questo pomeriggio si sono nuovamente recati a Palazzo d’Orleans. Dopo la visita di ieri al presidente Rosario Crocetta, oggi ecco l’incontro con alcuni dirigenti generali della Regione, tra cui Anna Rosa Corsello e Vincenzo Falgares. L’idea dei girllini è chiara: “Ecco le nostre proposte per modificare la manovra. Se il governo le farà proprie, allora potremo pensare di sostenere il ddl. Ma il nostro sostegno non è scontato”. Così, se non si può parlare di una riedizione di quello che fu battezzato come il “modello Sicilia”, certamente un dialogo si è riaperto, dopo gli strappi che portarono persino alla presentazione di una mozione di sfiducia al governatore. Ma in cosa consiste il “pacchetto a cinque stelle”?

Un commissario è per sempre

Un emendamento del Movimento punta a interrompere i commissariamenti infiniti. In particolare, la norma prevede che un commissario di enti, aziende e organismi i cui organi si sono sciolti, possa rimanere al suo posto per non più di sei mesi. Allo scadere dei quali quel commissario non potrà più essere riconfermato. Il presidente della Regione a quel punto dovrà ricostituire gli organi societari.

Stop alle rate dei mutui per le cooperative edilizie

Un’altra norma proposta dai grillini mira a fornire un “sostegno al pagamento delle rate di mutuo e affitto” ed è rivolto alle cooperative edilizie che hanno acceso mutui con l’Ircac. L’emendamento dei grillini prevede la sospensione di queste rate fino al 31 dicembre 2015. Un’altra norma allarga a tutti gli enti regionali l’obbligo di centralizzare le utenze di energia elettrica e di telecomunicazioni. Ancora, un altro emendamento prevede la “compensazione” delle cartelle esattoriali per tutte le imprese creditrici nei confronti dell’amministrazione regionale.

Esenzione Irap per le nuove microimprese

Le imprese di nuova formazione alla data di entrata in vigore della legge dovranno godere dell’esenzione dall’Irap. “Al fine di incentivare lo sviluppo dell’economia siciliana, – scrivono i grillini nel loro emendamento – sono escluse dall’ambito di applicazione dell’imposta regionale sulle attività produttive, limitatamente alla quota di spettanza della Regione, e nel rispetto della regola de minimis di cui al Regolamento UE della Commissione, le microimprese di nuova costituzione alla data di entrata in vigore della presente legge, per 3 periodi di imposta successivi a quello di inizio attività”.

No ai nuovi affitti

Per il Movimento, la Regione dovrà impegnarsi a non “stipulare nuovi contratti di locazione passiva a titolo oneroso per il prossimo quinquennio”. Non solo. L’amministrazione regionale, entro il 31 dicembre 2014, dovrà individuare gli immobili disponibili “per procedere al trasferimento degli uffici amministrativi regionali”. Sempre entro quella data la Regione dovrà acquisire gli immobili delle ex Province per adibirli “ad uffici pubblici”. Inoltre un altro emendamento prevede la possibilità da parte della Regione di recedere in qualsiasi momento dai contratti di locazione “di immobili in corso alla data di entrata in vigore della presente legge, dandone avviso 90 giorni prima della data in cui il recesso deve avere esecuzione”.

Contratti di solidarietà e salvaguardia del lavoro

“Al fine di evitare l’interruzione o la sospensione dei rapporti di lavoro – si legge in un altro emendamento a cinque stelle – nelle imprese siciliane nonché salvaguardare l’occupazione ed il rilancio aziendale attraverso forme di solidarietà tra lavoratori, la Regione promuove e contribuisce, mediante il sostegno al reddito dei lavoratori e l’incentivo alle imprese, alla stipula di: contratti di solidarietà e accordi sindacali, non rientranti tra i contratti di solidarietà ai sensi della disciplina statale, tra imprese e lavoratori finalizzati a mantenere la presenza dei lavoratori, compresi quelli con contratto a tempo determinato e parasubordinato, sul luogo di lavoro”. La giunta regionale dovrà di anno in anno decidere la somma da impiegare. Alle imprese non potrà andare più di 100 mila euro l’anno.

Non solo l’ottalogo

Sulle otto norme che abbiamo descritto, insomma, si giocherà la possibilità che il Movimento sostenga la Finanziaria di Crocetta. Ma ovviamente, gli emendamenti sono molti di più. Uno certamente non farà piacere al presidente. I grillini infatti chiedono la sopressione del comma dell’articolo 35 col quale Crocetta vuole abbattare il tetto agli stipendi degli amministratori di quattro società partecipate. Tra questi amministratori, anche Antonio Ingroia, Stefano Polizzotto e Patrizia Monterosso. Previsto anche un emendamento che consente ai destinatari di rustici e capannoni o immobili industriali dell’Irsap di poter acquistare quegli immobili entro 180 giorni. Altre proposte di modifica puntano allo stop alle consulenze da parte di pensionati nel settore sanitario. E per restare nello stesso ambito, è prevista la riduzione da 35 a 5 dei comandati dell’assessorato salute. I grillini, poi, chiedono anche l’abolizione della figura del presidente del Ciapi di Priolo. Anche questo finirà oggi sulla scrivania del presidente. Che, visti i malumori del Pd, sarà costretto a cercare i numeri all’Ars. Anche dicendo qualche “sì”. E togliendo un po’ di polvere, magari, a quello che, mesi fa, su entusiasticamente indicato come il “modello Sicilia”.


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