I talassemici riaprono il caso | "Dove sono i 2 milioni promessi?" - Live Sicilia

I talassemici riaprono il caso | “Dove sono i 2 milioni promessi?”

Palazzo dei Normanni (foto d'archivio)

La polemica si riaccende dopo la pubblicazione della finanziaria. "Destino affidato a un accordo con lo Stato"

LEGGE DI STABILITÀ
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PALERMO – Il caso sembrava rientrato, con la finanziaria regionale a mettere la pace, ma la pubblicazione della legge in Gazzetta ufficiale ha risollevato il polverone: i talassemici e drepanocitici siciliani tornano sul taglio di 2,2 milioni al fondo per le indennità vitalizie riservate ai malati gravi. A lanciare nuovamente l’allarme è la federazione Fasted Sicilia Onlus, che osserva come attualmente l’operazione sia scongiurata solo virtualmente, e che l’unica soluzione definitiva all’orizzonte è un eventuale accordo fra Stato e Regione sul quale però non ci sono certezze.

“Abbiamo potuto ammirare il ‘capolavoro’ della legge di stabilità 2020-2022 – critica la federazione –. Una legge di stabilità che assegna ben 412 milioni di euro a un fondo ‘virtuale’ che troverà concretezza, totale o parziale, solo se interverrà un accordo con lo Stato. Nell’ambito di questo fondo ‘virtuale’ – continua la Fasted – sono stati inseriti anche i 2 milioni di euro mancanti nella dotazione prevista dal governo per la copertura dell’indennità vitalizia da erogare ai talassemici e drepanocitici siciliani, prevista da una legge regionale”.

Conti alla mano, la federazione osserva che “in atto le somme realmente disponibili ammontano a poco più di 6 milioni 700 mila euro, circa il 75 per cento del fabbisogno, che tradotto significa tre mesi dell’anno scoperti”. In sostanza, l’indennità di 416 euro stabilita da un decreto del ragioniere generale della Regione si ridurrebbe a 316 euro. Secondo le associazioni che fanno parte della onlus, “questo governo regionale, sulla base dell’emergenza Covid-19, stanzia fondi alle più svariate categorie economiche e deboli (giustamente, diciamo noi), togliendone però una parte a una categoria di malati cronici e affidandone il destino delle cure a un eventuale accordo con lo Stato”.

C’è anche una denuncia nella denuncia, perché i 2 milioni in discussione non basterebbero ugualmente a risanare il fondo per intero: la Fasted evidenzia che anche nel migliore dei casi verrebbero a mancare comunque altri 200 mila euro. “L’ammontare di 8 milioni 900 mila euro non è determinato a caso, bensì deriva dalla banale moltiplicazione tra il numero degli aventi diritto (intorno ai 1.770) e l’importo mensile statuito dal ragioniere renerale”.

Dopo la brutta notizia, le associazioni si dicono pronte ad ‘alzare la voce’. “Non possiamo che esprimere una bocciatura su tutta la linea. Nei confonti del governo regionale, per l’approccio cinico e svogliato tenuto nei confronti di una categoria tanto delicata e debole come quella dei talassemici ed emoglobinopatici siciliani, e in parte anche nei confronti dell’Assemblea regionale siciliana, dalla quale ci saremmo attesi un approccio più determinato. Non lasceremo passare tutto quello che è accaduto sinora senza fare sentire la nostra voce: la nostra protesta si manifesterà in tutte le forme possibili nelle prossime settimane, anche con forme eclatanti, perché come cittadini di questa Regione ci sentiamo calpestati e mortificati e non intendiamo subire in silenzio. Tuttavia – conclude la federazione regionale – restiamo aperti al dialogo e al confronto purché schietto e trasparente, come noi facciamo sempre, piaccia o non piaccia”.


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