PALERMO – L’Udinese fa la partita, il Palermo la vince e vola in testa a punteggio pieno come non accadeva dalla stagione 2006-07. Senza attaccanti, così come accaduto contro il Genoa. Un miracolo targato, neanche a dirlo, Beppe Iachini. Che rischia e viene premiato anche da un pizzico di buona sorte. Gilardino non è ancora pronto, Djurdjevic risulta troppo acerbo: vada per il falso nueve. Arrivano i tre punti, che sommati a quelli ottenuti contro il Genoa diventano sei. Siamo ancora in territorio di confine tra il calcio d’estate e l’inizio vero e proprio della stagione, eppure il vessillo rosanero sventola altissimo e può già contare su un margine non indifferente nei confronti delle neopromosse, dell’Empoli e… della Juventus dell’ex Dybala. Impossibile fare di più.
La manovra, bisogna riconoscerlo, è tutt’altro che fluida: Karnezis meriterebbe il senza voto considerando l’irrisorio numero di interventi al quale è stato costretto nel corso del match. In mezzo al campo si è ragionato con il contagocce ma in attesa che i rosa possano riorganizzarsi, accogliendo al meglio i nuovi innesti, il risultato basta e avanza per soddisfare il palato dei tifosi. Di pregevole fattura il modo in cui è maturata la rete di Rigoni: Vazquez tira fuori dal cilindro un colpo che da solo vale il prezzo del biglietto pagato dai sostenitori dell’Udinese per fare ingresso nel nuovo “Friuli”, mentre il tocco di giustezza del centrocampista premia, ancora una volta, le sue capacità di inserimento tra le maglie delle retroguardie avversarie. Traversa contro il Genoa riscattata, eppure Conte si ostina a ignorarlo. Misteri del nostro calcio.
A proposito di difesa, quella del Palermo si presenterà imbattuta alla sfida casalinga con il Carpi. Nelle prime due giornate Sorrentino è risultato decisivo, Gonzalez si è confermato baluardo imprescindibile per gli equilibri del reparto ed El Kaoutari ha dimostrato di poter essere all’altezza del campionato italiano. L’unica perplessità riguarda il terzo centrale: Iachini non ha riconfermato Vitiello, eppure lanciare Struna si è rivelato un azzardo. L’ingresso a gara in corso dell’ex Siena è stato dettato dalla necessità di ridisegnare l’assetto tattico dopo l’espulsione dello sloveno. La pausa per le nazionali rappresenta il perimetro temporale entro il quale trovare una soluzione. Ma per il momento va bene così.