08 Aprile 2013, 12:12
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PALERMO – “Io resto nell’Idv, così come tanti altri in Sicilia, e sia chiaro che dall’esecutivo nazionale è arrivata un’indicazione precisa: noi lavoriamo per il centrosinistra, il che significa anche parlare con il governo Crocetta”. Parola di Ignazio Messina, responsabile nazionale Enti locali del gabbiano arcobaleno che sabato, a Roma, ha sostenuto la linea di Antonio Di Pietro, segnando così le distanze dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando. “Io sono stato tra i fondatori della Rete – aggiunge – ma se Orlando non si adeguerà alla linea, ne trarremo le conseguenze”.
Onorevole Messina, partiamo dall’esecutivo nazionale di Roma. Quale sarà adesso la linea dell’Idv?
“Sabato a Roma si è tenuto un esecutivo allargato ai coordinatori provinciali e all’unanimità è passata una mozione che stabilisce che l’Idv ha bisogno di un profondo rinnovamento della classe dirigente, e proprio per questo è stato convocato un congresso straordinario per giungo. Idv lavora per l’unità del centrosinistra in Italia e conferma la propria adesione ai liberaldemocratici europei, di cui è l’unico componente italiano. La linea è questa, con il congresso eleggeremo invece una nuova classe dirigente. Di Pietro ha detto che non si ricandiderà alla segreteria, ma accompagnerà questo percorso che ci porterà al congresso. Io ho condiviso questa linea e non quella di chi dice che il partito va sciolto per fare qualcosa di nuovo. All’Italia non servono nuovi partiti, all’Idv serve solo una buona cura ricostituente”.
Orlando, però, sostiene proprio la linea dello scioglimento di Idv…
“Io sono particolarmente legato a Leoluca Orlando, a 28 anni sono stato eletto sindaco di Sciacca proprio con la Rete che ho contribuito a fondare. Ma il problema è che Orlando pensa che il ruolo dei partiti,e quindi anche dell’Idv, sia ormai finito: un pensiero assolutamente legittimo, ci mancherebbe, ma che l’esecutivo non ha condiviso. Ognuno a questo punto prenderà le sue decisioni”.
Cosa cambierà adesso?
“Io sono commissario regionale in Friuli, dove si voterà ad aprile per le Regionali. Ebbene, noi stiamo correndo con il nostro simbolo per sostenere Debora Serracchiani del Pd, insieme a Sel, così come stiamo facendo a Roma partecipando alle primarie. Anche in Sicilia bisogna fare questo, anche qui bisogna dialogare e confrontarsi con il governo Crocetta: non si può disattendere un deliberato dell’esecutivo. Dialogare con il centrosinistra non significa subordinarsi, attenzione, ma comunque confrontarsi affermando i propri valori”.
Ma proprio Orlando è stato uno strenuo oppositore della linea del dialogo con il Pd siciliano…
“Ma non è pensabile dialogare con il centrosinistra a Friuli e a Roma e non farlo qui. Io mi auguro che con Orlando ci siano i margini di una ricomposizione, che passa però dall’adesione alla linea politica dell’esecutivo. Se tutti lavoriamo per rilanciare l’Idv, allora è auspicabile, anzi indispensabile, lavorare insieme. Ma se la strada è diversa e Orlando lavora ad altro, non si può costringere idv a seguirlo. E’ legittimo intraprendere un percorso diverso, ma non è detto che tutti lo condividano”.
E a Palermo, dove Idv conta 29 consiglieri comunali, cosa succederà? Prevedete una scissione del gruppo?
“A me risulta che ci siano ancora 29 consiglieri comunali eletti nell’idv, non so se tutti resteranno o riterranno conclusa l’esperienza che ha consentito loro di divenire consiglieri. Qualcuno potrebbe andarsene, oppure magari qualcuno potrebbe arrivare. Chissà”.
Ha avuto modo di parlare con Orlando o con Fabio Giambrone (il segretario regionale di Idv, ndr)?
“Orlando e Giambrone non hanno preso parte all’esecutivo, per cui immediatamente li contatterò e chiederò loro un incontro per capire come vogliono procedere e qual è la loro intenzione. Ad oggi non mi risulta che se ne siano andati, ma diventa ambiguo dire che un partito è finito mentre ancora se ne fa parte. Io mi auguro che Orlando continui ad aiutarci in modo autorevole come ha sempre fatto”.
Però, se stiamo alle dichiarazioni rese alla stampa, sembra inevitabile che Orlando se ne vada…
“Dobbiamo parlare di cosa vuoi fare. A me non sembra che il sindaco abbia parlato di un rinnovamento del partito, ma che abbia dichiarato finita l’esperienza dei partiti. Lui rinvendica di aver proposto le primarie? Ma non si può decidere tutto in un gazebo, lo scontro non può essere sulle primarie o sulla votazione degli iscritti. Noi sabato abbiamo anche approvato il voto on line, proprio per favorire la partecipazione”.
Orlando e Giambrone non erano presenti, così come il segretario provinciale di Palermo Pippo Russo. C’erano altri siciliani, oltre lei?
“C’erano alcuni consiglieri comunali di Palermo come Paolo Caracausi, Orazio La Ccorte e Rita Vinci, anche se erano lì senza diritto di voto. C’erano il coordinatore provinciale di Siracusa, il commissario di Catania, il coordinatore provinciale di Messina e tanti altri. Il non aver partecipato denota un disinteresse, che andrà chiarito”.
Cosa dirà ad Orlando?
“Chiederò a lui e a Giambrone di convocare subito, domani o dopodomani, un esecutivo regionale per comunciare la linea del partito che comprende anche il dialogo con il centrosinistra, linea a cui spero tutti si attengano”.
Orlando ha dato appuntamento al 28 aprile, a Roma, con la nuova Rete. Lei ci andrà?
“Se mi inviteranno andrò a vedere di che si tratta, non ho mica paura del confronto. Io sono stato tra i fondatori della Rete, e lo rivendico con orgoglio, e quando la Rete fu chiusa mi ritrovai sindaco senza un partito di punto in bianco, così come tanti altri amministratori locali. Però voglio capire di cosa stiamo parlando quando si tira in ballo la Rete, se parliamo del futuro o solo del passato”.
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08 Aprile 2013, 12:12