Il Barbera fa litigare la maggioranza, verso l'ok alla convenzione

Il Barbera fa litigare la maggioranza, strada spianata per la convenzione

Incognita sui tempi in consiglio comunale

PALERMO – Sì alla convenzione per lo stadio Renzo Barbera, anche se rimane l’incognita sui tempi necessari per approvare una delibera che ancora non c’è. È stata una giornata ad alta tensione al comune di Palermo, dove la bozza di accordo tra il club rosanero e l’amministrazione del sindaco Roberto Lagalla ha mandato in tilt la maggioranza.

L’allarme del club

Ma facciamo un passo indietro. La società del Palermo, nella persona dell’Ad Giovanni Gardini, in alcune dichiarazioni alla stampa, ha chiesto al Comune di premere il piede sull’acceleratore: se il via libera alla convenzione non arrivasse entro marzo, infatti, potrebbe scadere il certificato di idoneità statica, il che significherebbe giocare a porte chiuse.

I tempi obbligati

Un’eventualità che tutti vogliono scongiurare, anche se bisogna fare i conti con i tempi. La delibera sulla nuova convenzione ancora non c’è e, ammesso che arrivi nel giro di qualche giorno, il testo dovrà seguire la trafila degli uffici, passare dai revisori dei conti e infine approdare alle commissioni e all’Aula.

Considerando che Sala Martorana deve prima chiudere la sessione di bilancio (oggi la seduta è saltata e domani ci sarà una capigruppo per votare entro la settimana), è prevedibile che per la convenzione serva qualche settimana.

La maggioranza implode

Una prospettiva di cui ha parlato sui giornali il presidente del consiglio comunale, Giulio Tantillo, chiedendo di mettere fretta ai consiglieri. Una mossa che non è per niente piaciuta alla maggioranza che oggi, nella riunione col sindaco sul bilancio, ha posto anche la questione dello stadio.

Chiunque, autonomamente e a titolo personale, ponga veti e prenda tempo se ne assumerà le responsabilità politiche”, hanno tuonato i capigruppo di centrodestra tra cui perfino quello di Forza Italia, partito di Tantillo.

“La convenzione va esitata nel più breve tempo possibile a garanzia e nell’interesse dei cittadini – hanno proseguito Dc, Fdi, Lega, Fi e Lavoriamo per Palermo -. Altre e diverse opinioni sono espresse a titolo personale e non rappresentano la posizione delle forze politiche di maggioranza che in seguito alla prima ed unica riunione sul tema sono al lavoro per approvare la delibera”.

Fdi si schiera

Un attacco in piena regola a Tantillo, simile a quello sulle commissioni, che replica: “Nessuno ha messo in dubbio la convenzione che si farà, è chiaro però che ci sono dei tempi tecnici che vanno rispettati. Il consiglio comunale deciderà sulla delibera non appena arriverà in Aula”.

E perfino da Roma la deputata meloniana Carolina Varchi tuona: “La politica non dovrebbe tirare troppo la corda, è legittimo che l’ad Gardini dica che non anticiperanno somme necessarie al rinnovo del certificato di idoneità statica. È superfluo proseguire con riunioni informali destinate a non produrre alcun effetto se non a creare equivoci ed incomprensioni”.

Il fattore “calcio”

Un copione che in realtà non è nuovo, visto che quando si tratta del Palermo la politica va in fibrillazione. Non è un mistero che il fattore “calcio” abbia un peso anche elettorale e solitamente si fa a gara per assecondare la sensibilità dei tifosi.

Lo dimostra il fatto che le richieste del club sulla convenzione saranno quasi tutte accolte: la convenzione durerà 80 anni, verrà ceduta la gestione della pubblicità e il pacchetto comprenderà anche l’ex pallone e alcune aree di parcheggio.

Unica eccezione sarà l’ex campo rom della Favorita, di cui il Comune non ha piena disponibilità, così come potrebbero essere accorciati i tempi per rimettere a nuovo l’impianto portandoli a 15 anni.


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