Il brutale omicidio di Giordana |L'assassino condannato a 30 anni - Live Sicilia

Il brutale omicidio di Giordana |L’assassino condannato a 30 anni

Luca Priolo è stato condannato al massimo della pena prevista con il rito abbreviato.

CATANIA – Trent’anni di reclusione. Questa la pena inflitta dal Gup Rosa Alba Recupido nei confronti di Luca Priolo, accusato di essere la mano assassina che ha ucciso con 48 coltellate Giordana Di Stefano. L’imputato è stato condannato al massimo della pena prevista per il rito abbreviato, così come è stato chiesto questa mattina dal pm Alessandro Sorrentino. La giudice inoltre ha riconosciuto il risarcimento del danno ai familiari della vittima assistiti dall’avvocato Ignazio Danzuso. E’ stata stabilita una provvisionale di 70 mila euro per la figlia di Giordana, 60 per la madre Vera Squatrito, 40 mila per il padre e 30 mila per la sorella.

“Questa sentenza rappresenta la giusta conclusione – dice l’avvocato Danzuso a LiveSiciliaCatania – di un percorso che è stato condotto in maniera corretta sin dal primo giorno dalla pubblica accusa e poi dal giudice. La prima ha fatto le indagini che doveva fare, la seconda ha esperito ogni forma di attività processuale che il codice gli consentiva e che ha consentito di dimostrare quello che sempre la procura ha sostenuto, cioè che è un omicidio posto in essere con lucidità, premeditato con grandissima ferocia. Non ci possiamo dichiarare soddisfatti perché davanti alla morte di una ragazza non ci può essere soddisfazione – aggiunge Danzuso – forse una certa soddisfazione solamente dal punto di vista legale e non certamente dal punto di vista umano”.  Parte civile anche l’associazione antiviolenza Galatea, rappresentata dall’avvocato Mirella Viscuso.

Pronto all’appello il difensore dell’imputato Luca Priolo, Dario Riccioli: “Impugneremo la sentenza e presenteremo ricorso in appello”.

L’OMICIDIO. La giovane aveva appena venti anni quando il 6 ottobre 2015 è stata massacrata dal suo ex convivente con cui ha avuto una figlia. Giordana è stata ritrovata senza vita nella sua auto in una stradina di Nicolosi, paesino dove risiedeva. La sera prima si è incontrata con Luca che l’ha aspettata sotto casa per parlarle. Quella sera Giordana era con il cugino, che poi l’ha lasciata con lui. Luca e la giovane hanno fatto un giro in macchina: poi sarebbe scattata la lite finita nel sangue. Priolo aveva un coltello ed ha inferto decine di coltellate. Quarantotto per l’esattezza, come emerge dall’autopsia. Il ventenne dopo il brutale omicidio ha tentato la fuga ma è stato bloccato a Milano dai carabinieri. Priolo ha confessato il delitto, ma ha sempre respinto l’accusa della premeditazione.

 

 

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