MARSALA (TRAPANI) – Un uomo ucciso per aver tentato di rubare della marijuana impiantata su un terreno nelle campagne di Mazara del Vallo. Sarebbe maturato in questi termini, secondo i carabinieri di Marsala, l’omicidio di un uomo il cui corpo era stato scoperto, quasi del tutto carbonizzato in contrada Biancolilla, nel territorio di Mazara del Vallo. Per omicidio e coltivazione di droga sono state arrestate quattro persone, già fermate nelle ore successive al rinvenimento del cadavere e adesso raggiunte in carcere dalla misura cautelare. Si tratta dei fratelli mazaresi Vito e Giuseppe Signorello, incensurati, di 46 e 39 anni. Contro di loro le accuse di omicidio e soppressione di cadavere.
I due fratelli, assieme ai romeni Ionut Stoica e Gheorghe Florian, anche loro già fermati nelle scorse settimane, rispondono del reato di coltivazione di droga. I carabinieri nel corso delle indagini hanno infatti sequestrato novemila piante, 30 chili di marijuana oltre a un fucile e a un revolver. Escluso dalla Procura di Marsala ogni collegamento con l’omicidio del maresciallo capo Silvio Mirarchi, avvenuto lo scorso 31 maggio. L’omicidio del sottufficiale è infatti avvenuto quando i quattro erano già in stato di fermo. Anche se le modalità che avrebbero portato all’uccisione di quell’uomo trovato carbonizzato sembrano similari a quanto accaduto per il sottufficiale. A sparare sarebbe stato Giuseppe Signorello.
A svelare quello che è successo sono stati altri quattro romeni, che nella mattina del 16 maggio si erano presentati ai carabinieri di Marsala parecchio agitati, raccontando che mentre stavano tentando un furto nella campagne tra le contrade Samperi di Marsala e Fiocca di Mazara del Vallo, erano finiti nel mirino di alcuni colpi di arma da fuoco, dandosi alla fuga. Due di loro sono rimasero feriti, Iliuta di 22 anni, che nonostante la ferita riuscì a fuggire, e Cristian Maftei, di 38 anni. Quest’ultimo rimase sul posto ma non fu ritrovato dai carabinieri accorsi sul luogo. I militari non trovarono Maftei ma 40 serre, delle quali 39 coltivate con piante di marijuana di diversa grandezza. Nei pressi delle serre, in una abitazione rurale, l’anziana proprietaria ha riferito ai militari che quelle serre erano riconducibili al marito deceduto ed ora, di fatto, gestite dai figli, Vito e Giuseppe Signorello.
Nei pressi della piantagione, poi, sono stati rintracciati ed identificati i cittadini romeni Ionut Stoica e Gheroghe Florian. Le perquisizioni portarono alla scoperta e al sequestro di grossi quantitativi di droga, assieme a una pistola revolver carica, e relativi proiettili. In una cassaforte è stato trovato anche un fucile Calibro 12, semiautomatico, marca Beretta, e nell’area adiacente alle 40 serre, nella zona dove sarebbe avvenuta la sparatoria, i carabinieri hanno trovato un coltello da cucina ed un paio di forbici.
Di conseguenza, i due fratelli ed i due rumeni erano stati fermati. Il 22 maggio la scoperta del cadavere carbonizzato in contrada Biancolilla, a circa ottocento metri dall’azienda dei fratelli Signorello, il corpo di un uomo quasi totalmente carbonizzato di Maftei, morto sul colpo al momento della sparatoria. Le indagini sono state coordinate dal pm Antonella Trainito e sono state condotte dai carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Marsala, diretti dal tenente Federico Minicucci. A fornire le conferme sulla responsabilità dei fermati sono stati poi i risultati delle perizie condotte dai Ris di Messina.