RACCUJA (MESSINA) – E’ morta a causa di almeno un paio di colpi inferti alla testa con un corpo contundente o con una mazza o un martello. E’ quanto emerso dall’esame autoptico effettuato sul cadavere della donna ritrovato il 13 gennaio scorso a Portella Nocera, nei boschi dei Nebrodi, nel territorio del Comune di Raccuja, in provincia di Messina.
A quanto sembra, la donna potrebbe essere stata uccisa in altro luogo e poi trasportata nei boschi, visto che sul luogo del ritrovamento non sono stati trovati indizi che potevano far presumere che quello fosse il luogo dell’omicidio. Dall’esame è anche emerso che la morte risaliva ad almeno una settimana prima, cioè verso l’epifania, la vittima dovrebbe avere tra i 20 e i 30 anni, alta circa un metro e sessanta e calzava scarpe numero 36.
Ora, oltre alle varie ipotesi che si presumono, tra cui anche problemi legati alla prostituzione, si attendono gli esiti delle indagini che i Ris di Messina hanno fatto in loco. Da queste si potrà sapere se la vittima aveva avuto incontri sessuali nelle ore precedenti l’omicidio: eventuali tracce organiche potrebbero dare un volto all’assassino.