PALERMO – Salite a bordo di un’imbarcazione ridotta a relitto e tramutatela in un veliero che, a suon di record, torna a solcare i mari della serie A da protagonista. Fatto. Adocchiate due talenti scartati, sfiduciati e snobbati dall’ambiente e trasformateli in due top player ambiti dai principali club del panorama europeo. Fatto. Convertite la rosa a vostra disposizione da fuoriserie del torneo cadetto in un gruppo granitico sostenuto da una manovra propositiva all’altezza della massima serie, impreziosita dall’estro degli stessi talenti strappati alla diffidenza altrui. Fatto. Modificate il sistema di gioco che vi aveva assicurato risultati e spettacolo durante la stagione e battete il Napoli senza troppi patemi. Fatto.
Una serie d’imprese al limite dell’impossibile, divenute pura realtà in virtù di una cultura del lavoro metodica e certosina, improntata alla cura dei minimi dettagli. Un insieme di innegabili miracoli sportivi che portano la firma di un comandante che, in questo momento, rappresenta il vero valore aggiunto di un Palermo che splende al cospetto delle luci della ribalta e che raggiunge, di fatto, la salvezza con tre mesi d’anticipo rispetto alla conclusione del torneo. Il protagonista ha un nome e un cognome: Beppe Iachini. La rivincita dell’allenatore considerato non adatto al campionato di serie A.
Al di là del crescente valore tecnico ed economico dei singoli, infatti, il top player per eccellenza del giocattolo rosanero è proprio il tecnico marchigiano, capace di dare fiducia, gioco e risultati a un gruppo che veniva considerato a forte rischio retrocessione, specie dopo un inizio di torneo stentato culminato nella sconfitta di Empoli. Se il Palermo adesso può davvero sognare e far sognare ai propri tifosi l’Europa, il merito è, per buona parte, suo. Dopo l’esperienza in campo maturata negli anni ’90, il capitano si è fatto comandante ed è tornato a bordo della nave. Il finale è ancora da scrivere, ma il rientro in porto si preannuncia trionfale.