PALERMO – “Inimmaginabile che non lo avesse fatto”. Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, commenta in maniera lapidaria con LiveSicilia la rinuncia da parte dell’assessora alla Famiglia Nuccia Albano all’incarico di consulente medico-legale di Alfonso Tumbarello, il medico di Campobello di Mazara che secondo la procura di Palermo avrebbe avuto in cura Matteo Messina Denaro durante la latitanza.
La nomina e la retromarcia
Albano, che ha annunciato di avere comunque rinunciato all’incarico, era stata scelta da Tumbarello, al momento sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa e falso in atto pubblico. Per lui la Dda di Palermo ha chiesto la condanna a 18 anni di carcere. I legali del medico di Campobello di Mazara avevano scelto Albano, per anni in servizio all’Istituto di Medicina megale del Policlinico di Palermo, come consulente.
Il disappunto di Palazzo d’Orleans
Le parole di Schifani sono il segnale del disappunto di Palazzo d’Orleans per una vicenda che rischia di creare un nuovo tourbillon di polemiche. La posizione di Albano, esponente della Democrazia cristiana, nonostante la rinuncia tardiva, non sarebbe in bilico.
Il precedente
Albano finisce così per la seconda volta nel tritacarne mediatico. La prima volta nell’ottobre del 2023, quando un servizio di Report ricordò che l’assessore è figlia del vecchio capomafia di Borgetto Domenico Albano. Interpellata dall’inviata della trasmissione tv, davanti ad una scuola a Palermo, Albano rispose in un primo momento: “Non posso rinnegare la storia di mio padre”. Parole che suscitarono scandalo. L’assessore poco dopo chiarì: “Solo perché, presa dalla concitazione per l’agguato tesomi dalla giornalista ho detto che non rinnego la storia di mio padre. Ma è chiaro che volevo dire che non rinnego mio padre. Premetto che è morto 60 anni fa, quando io ne avevo 10”.
E ancora: “Ho saputo, solo quando sono diventata grande, che aveva avuto problemi con la giustizia e che era stato in carcere. Ho di lui il ricordo di una bambina innamorata del proprio papà e da lui adorata. Sono cresciuta senza la figura paterna e con una madre che mi ha inculcato il desiderio della giustizia e l’amore per la legalità”.

Barbagallo: “Non può esserci ambiguità”
Il Pd, intanto, va all’attacco: “Nuccia Albano ricopre un ruolo istituzionale, quello di assessore regionale, per il quale non ci possono essere situazioni ambigue, che si possono prestare all’equivoco se non alla polemica – dice il segretario regionale Anthony Barbagallo -. Pur essendo un valente medico legale, che in passato ha lavorato a stretto contatto con il professore Paolo Giaccone ed avendo dovuto anche presenziare all’autopsia di Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, ritengo che lei non possa accettare di essere consulente di un indagato arrestato con l’accusa di essere un favoreggiatore del boss Matteo Messina Denaro”. Per Barbagallo “si tratta di una questione etica ma anche di opportunità”.