L’orco questa volta avrebbe le sembianze di un catechista. Con la scusa di preparare due giovanissimi alla cresima, avrebbe abusato di loro. Così L.S., 40 anni, è stato ristretto agli arresti domiciliari, disposti dal gip di Termini Imerese, Stefania Galli, su richiesta del pm Rosa Caramia in seguito alle risultanze delle indagini della sezione della squadra mobile specializzata nei reati sessuali ai danni di minori.
I due ragazzi fanno parte di due case famiglia nella provincia di Palermo. Uno di loro, di 13 anni, a un certo punto ha deciso di parlare, stanco di subire quelle violenze, rivelando tutto agli psicologi e assistenti sociali della struttura che lo ospita. Vengono fuori, così, i racconti morbosi a proposito dell’insegnante di religione. Sfregamenti con le parti intime dei giovanissimi, baci in bocca e violenze sessuali. Il catechista avrebbe approfittato del fatto che i ragazzi gli venivano affidati con la piena fiducia delle comunità alloggio che li ospitano.
Ma quando gli operatori sono venuti a conoscenza dei fatti hanno subito segnalato il caso al tribunale dei Minorenni di Palermo che ha delegato le indagini al reparto della mobile guidato da Rosaria Maida, che da anni ormai si occupa dei casi più delicati inerenti le violenze a danno di minori. Il ragazzo che ha deciso di raccontare tutto, ha aggiunto che il catechista si sarebbe offerto di fargli del doposcuola nella sua abitazione. Ma, ogni volta che si trovavano soli, l’uomo cominciava a palpare il ragazzo che ha cercato di opporsi come ha potuto. E ad ogni rifiuto, il catechista avrebbe ricordato al ragazzo quanto lui avesse fatto per la sua educazione. A questo avrebbe aggiunto anche la disponibilità a fare ricariche nel telefono del giovane (ormai un classico nei casi di abuso), a fargli regali e, infine, anche a dargli soldi.
L’uomo è stato dunque allontanato dalle comunità. Gli agenti, controllando il profilo Facebook del catechista, hanno verificato come nei suoi messaggi privati, particolarmente morbosi, manifestava al ragazzo la sua preoccupazione riguardo all’allontanamento imposto dalle comunità alloggio. E, intercettando l’uomo, è venuto fuori come intrattenesse lo stesso morboso rapporto con un altro ragazzo di 17 anni. Anche in questo caso sarebbe stato utilizzato lo stesso modus operandi. L’uomo chiedeva ai responsabili della comunità l’affidamento del giovane per la lezione di catechismo settimanale, ma anche di ospitarlo a casa sua. Ce n’era abbastanza per porre fine a questa storia con l’arresto dell’uomo. La parola, adesso, passa ai giudici.