“Alla Motorola ce l’abbiamo fatta, la telefonia cellulare è realtà”. La storia del telefonino inizia con questa frase, detta nel 1973 da Martin Cooper a Joe Engel tramite un apparecchio bianco, più grande di una scarpa, dal peso di un chilo e mezzo: l’ingegnere della Motorola si trovava in una strada di Manhattan quando ha fatto partire la prima telefonata cellulare della storia dell’umanità. Né Cooper né il suo rivale Joel Engel probabilmente avevano immaginato in che modo un semplice telefono senza fili potesse cambiare l’evoluzione della società:
Il primo telefonino acquistabile per il pubblico era il DynaTAC 8000X, acronimo di Dynamic Adaptive Total Area Coverage, e costava quattromila dollari: comparve nei negozi di tecnologia nel 1983 e da allora scalò costantemente la vetta dei beni più desiderati da una società sempre più volta al consumismo. Dal 1990 sono milioni le persone che utilizzano il cellulare in tutto il mondo: dalla rivalità tra Motorola e Bell Labs iniziata nel 1947 si è passato ad una rivoluzione che ha visto fino agli anni ’90 la Motorola in prima linea con i suoi modelli di telefonino stimatissima, uno su tutto lo Startac. E poi è iniziata la corsa ai cellulare ultrasottili, ultra intelligenti, con schermo a colore, con fotocamera fino ad arrivare a smartphone, tablet e phablet che sono strumenti quasi necessari per il lavoro dei nostri tempi.
A fine del 2012 si è stimato che i telefonini abbiano raggiunto quota 6 milardi: il telefono cellulare adesso serve a collegarsi a Internet, chattare, funge da mappa, da stereo, ci si può leggere un libro, segue la nostra voce e i nostri occhi. E l’ultimo passo dell’evoluzione è proprio dietro l’angolo: Google ha già progettato i suoi Glass, mentre Apple e Samsung elaborano l’orologio-pc. Il telefonino del futuro dunque si indosserà.
