Il comando deve stringere la cinghia. E i carabinieri si improvvisano cuochi - Live Sicilia

Il comando deve stringere la cinghia. E i carabinieri si improvvisano cuochi

CORLEONE
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Carabinieri impiegati come cuochi, pur non avendo alcun attestato per questo genere di lavoro e tantomeno autorizzazioni sanitarie per stare ai fornelli. E’ quanto denuncia il delegato del Cocer Alessandro Rumore, che segnala anche il caso di Corleone: pure nel paese di Totò Riina, infatti, a fine anno le pattuglie dovranno diminuire per impiegare due militari come cuochi. Secondo Rumore, con queste iniziative il comando generale e i comandi interregionali procedono a risparmi ”togliendo dalle strade uomini che garantiscono sicurezza ai cittadini, per impiegarli come cuochi”. ”Stazioni e compagnie – aggiunge Rumore – sono gli unici comandi che esplicano attività preventiva, repressiva ed investigativa. L’assurdità proviene da molte zone del Paese, e in special modo dalla Sicilia, dove già la stazione di Campobello di Mazara (Trapani) impiega uno, e a volte due militari al giorno per preparare il cibo per i colleghi”. ”Nel 2009 – sottolinea il delegato del Cocer – a Campobello di Mazara esisteva una convenzione con un ristoratore del luogo. Quest’anno, con il ritorno a una gestione interna della mensa e con i militari impiegati contro il loro volere come cuochi, la prevenzione e repressione dei reati, in una realtà ad alta densita’ mafiosa, risulta inferiore”. A Corleone (Palermo), spiega Rumore, ”la convenzione con il ristorante non è stata rinnovata per colpa del comando interregionale di Messina, storicamente troppo scrupoloso nel negare convenzioni e ritardare a consegnare gli encomi al personale”.


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