Agrigento, processo crac Burgio: i nomi Live Sicilia

Il crac Gruppo Burgio, a processo anche dirigenti Unicredit NOMI

La storia dell'ex re dei supermercati

AGRIGENTO – A distanza di quattro anni dalla richiesta di rinvio a giudizio entra nel vivo il processo a carico di diciannove tra dirigenti dell’Unicredit, consiglieri di amministrazione e componenti del collegio sindacale coinvolti a vario titolo nell’inchiesta Discount, un’attività investigativa che ha permesso di fare luce su una maxi bancarotta di cinquanta milioni di euro legata alle società del gruppo Burgio, l’imprenditore empedoclino deceduto lo scorso anno e considerato a lungo il re della grande distribuzione in provincia di Agrigento.

L’accusa

In questo filone processuale, giunto in aula davanti alla prima sezione penale del tribunale di Agrigento soltanto dopo un lungo e tortuoso iter dovuto principalmente all’individuazione di un giudice compatibile, siedono sul banco degli imputati chi – secondo l’accusa – avrebbe aiutato in qualche modo l’ex re dei supermercati a distrarre una somma del genere attraverso omissioni e anomalie. Il collegio di giudici guidato da Ornella Maimone ha accolto la richiesta dell’avvocato Graziella Vella, che rappresenta diversi ex dipendenti della varie società coinvolte oggi costituitisi parte civile, di citare in giudizio l’istituto bancario Unicredit che, qualora si arrivasse ad un verdetto di condanna, potrebbe dover risarcire le persone offese. Questo passaggio verrà formalizzato il prossimo 31 marzo quando si farà rientro in aula.

L’operazione Discount

L’operazione Discount muove i primi passi tra il 2011 ed il 2012 quando finiscono al centro di una scrupolosa attività investigativa quattro società che, secondo l’accusa, sono state assoggettate ad una gestione “comune” in violazione di ogni normativa civilistica e contabile e, soprattutto, in spregio delle ragioni dei creditori. Questo primo filone giudiziario si concluse con una condanna nei confronti dell’imprenditore ad otto anni in primo grado poi ridotta a sei anni in appello. La Procura di Agrigento non si fermò soltanto al ruolo dell’ex re della grande distribuzione e proseguì le indagini, affidate alla Guardia di Finanza, anche su chi gli avrebbe di fatto permesso una “protezione” bancaria.

ll coinvolgimento di Unicredit

Secondo gli inquirenti senza l’intervento degli istituti bancari, come l’Unicredit, sarebbe stato quasi impossibile tenere in vita un meccanismo di tale portata e per questo, parallelamente all’indagine madre, ne è stata aperta un’altra (Discount Bis) che si è concentra sull’Unicredit ,che fu Banco di Sicilia, che per la Procura, inspiegabilmente, ha permesso di fatto la possibilità al gruppo imprenditoriale di continuare le proprie attività. In particolare è un episodio che convince gli inquirenti: la sospensione per diversi mesi dell’addebito degli assegni emessi da Gestal, Ingross e Cda per un importo complessivo prossimo ai 9 milioni di euro a fronte dell’avvenuto pagamento degli stessi. Tutti questi aspetti saranno al centro del dibattimento che, a distanza di quattro anni dalla richiesta di rinvio a giudizio, si aprirà formalmente il prossimo 31 marzo.

Le persone sotto processo

Queste le persone a processo: Calogero Burgio, 68 anni, di Porto Empedocle; Antonio Martoriello, 55 anni, di San Cataldo; Enzo Penna, 77 anni, di Agrigento; Salvatore Rizzo, 71 anni, di Agrigento; Costantino Verbari, 61 anni, di Agrigento; Francesca Burgio, 61 anni, di Agrigento; Angelo Nicastro, 59 anni, di Agrigento; Rosario Giordano, 47 anni, di Gela; Tiziana Ragusa, 48 anni, di Gela; Corrado Listo, 71 anni, di Agrigento; Ciro Sansone, 76 anni, di Agrigento; Leira Sansone, 50 anni; Luigi Gentile, 61 anni; Marcello Villa, 64 anni; Pasquale Pinio, 53 anni, di Palermo; Salvatore Malandrino, 59 anni, di Siracusa e Giovanni Previte, 69 anni, di Palermo.

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