SPADAFORA, (MESSINA) – Gabriele Mollica, 20 anni, ha ucciso il padre, Pierluigi, di 59 anni, mentre dormiva “colpendolo con 23 coltellate”. A rivelare il particolare un cugino del ventenne che parlando con l’Ansa definisce “un bravo ragazzo, aveva dei problemi sì, ma non è mai stato violento”. “A scuola – aggiunge – aveva un insegnante di sostegno che lo seguiva. Ora passava il suo tempo con i videogames. Di solito lui e il fratello stavano con la madre. Quest’anno però è voluto venire a Spadafora: si sono trasferiti a luglio. Mio zio – ricorda – ripeteva che non era facile gestirlo perché era nervoso. Io io e gli altri familiari gli dicevamo di stare attento, ma mai avremmo pensato che potesse colpirlo con 23 coltellate. Siamo esterrefatti e increduli, non potevamo pensare ad un fatto simile. Mio zio – conclude il cugino del 20enne – era una bravissima persona voleva molto bene a Gabriele e a suo fratello, e viziava mio cugino in tutti i modi. Mai pensava lo avrebbe aggredito…”.
E ancora: “Mi sono svegliato di soprassalto, ho sentito gridare la compagna di mio zio e sono andato nella villetta accanto la nostra e l’ho visto in un lago di sangue. Ho chiamato subito ambulanza e carabinieri – ricorda – ma non c’è stato alcunché da fare per mio zio. Per la nostra famiglia è una tragedia. Ho chiesto a mio cugino perché lo avesse fatto, ma era sotto shock e mi ha detto: ‘Cosa ha fatto lui non io’. Purtroppo – aggiunge – la verità è che non aveva mai accettato che mio zio si fosse separato dalla moglie e si fosse rifatto una vita. E non voleva che la nuova compagna stesse con loro in casa. Tanto è vero che non voleva mai mangiare a casa e veniva da noi e dagli altri parenti a pranzare e cenare”.
(ANSA).