PALERMO – E’ intubata, ricoverata ancora in Rianimazione all’Ospedale dei bambini, ma è sveglia. Sono migliorate nelle ultime ore le condizioni della bambina di due anni che due giorni fa sarebbe stata lanciata nel vuoto dalla mamma, la donna di trentasette anni, originaria dello Sri Lanka per la quale è scattato il fermo con l’accusa di tentato omicidio. La piccola era stata trasportata d’urgenza dall’ambulanza del 118 giunta lunedì pomeriggio in via Marinuzzi, all’angolo con la via D’Ondes Reggio: i soccorsi avevano trovato la bambina in condizioni gravissime, quel volo dal terzo piano poteva essere mortale.
Invece, i fili per stendere la biancheria che si trovano al di là di uno dei balconi del palazzo hanno attutito la caduta e, nonostante le ferite gravi, le condizioni della bambina migliorano ora dopo ora. I medici del Di Cristina sono ottimisti e precisano che, non appena la situazione si stabilizzerà, sarà trasferita in un altro reparto. Da risolvere, infatti, resta il versamento interno: resterà quindi sotto stretta osservazione in Rianimazione ancora per qualche giorno.
Dopodiché, il destino della piccola, sarà probabilmente quello dell’affidamento. In città i suoi unici parenti sono la zia ed il marito di quest’ultima, inizialmente accusato proprio dalla mamma della bambina dopo il dramma: “E’ stato mio cognato”, ha detto lunedì pomeriggio. Ma in realtà la 37enne dello Sri Lanka, in base ai racconti di parenti e amici e ai suoi numerosi allontanamenti dalla casa di via Marinuzzi, avrebbe problemi psichici. Il papà della piccola, invece, è tornato nel paese d’origine insieme ad un altro figlio.
