CATANIA – “Mio fratello non riesce a svegliarsi dal coma”. Il dramma dopo l’aggressione dell’ispettore Luigi Licari corre nelle parole del fratello, Matteo, avvocato che sta seguendo in prima linea ogni passaggio non solo giudiziario. Un dramma nel dramma perché dopo il coma farmacologico, senza farmaci in circolo, Luigi, il vigile eroe, non riesce a svegliarsi. È in coma naturale, adesso. Con il fratello Matteo abbiamo ripercorso ogni cosa, a partire da quella notte maledetta in cui l’ispettore Luigi Licari stava semplicemente facendo il proprio dovere.
Come sta suo fratello?
Mio fratello è in coma naturale, ha finito tre giorni fa di essere tenuto in coma farmacologico, i medici hanno aspettato 3 giorni per constatare ieri che i farmaci non erano più in circolo nel corpo. Da tre giorni mio fratello non riesce a svegliarsi perché ha dei focolai frontali che scendono fino in fondo nel cervello che sono il segno di un danno cerebrale che impedisce il risveglio. Questo vuol dire che mio fratello si risveglierà, speriamo, con molta probabilità tra molto tempo, ma esiste anche il pericolo di quella cosa che non vogliamo neanche pronunciare.
Abbiamo fatto una ricostruzione sulla base delle risultanze investigative, da cosa cono state provocate le gravi ferite dell’ispettore Licari?
Mio fratello ha subìto un pluritrauma al cervello, ha avuto più lesioni al cervello, che sono state procurate in momenti differenti, con molta probabilità con un colpo all’occipite e un secondo colpo alla parte destra posteriore del cranio. Due colpi incompatibili con una caduta che è avvenuta proprio perché mio fratello ha perso i sensi.
Se è stato colpito alla nuca, evidentemente qualcuno lo ha sorpreso alle spalle?
Sì, lui è stato preso alle spalle, vittima di un’azione di guerriglia militare, era distratto ed è stato colpito alle spalle. Questo è quello che noi pensiamo
Diversamente, in caso di caduta, in condizioni normali chi cade si procura una unica ferita il suo capo è pieno di tumefazioni, perché ha ricevuto altri colpi, probabilmente con i piedi, è stato preso a calci. L’intero capo è gonfio, dal mento alla testa, lui ha l’occhio sinistro con un evidente ematoma che gli tocca tutta la parte alta del volto.
Quando si cade si cade da un lato, qui ci sono almeno due traumi, mio fratello non aveva ostacoli nella caduta, è finito sull’asfalto, non c’erano oggetti attorno a lui che potevano causare due o tre ferite. Le ferite che noi vediamo sono tante e in siti differenti.
Perché si è allontanato l’aggressore?
Non abbiamo le evidenze del pubblico ministero, non sappiamo realmente cosa è accaduto. Questo signore ha confessato qualcosa che non è mai avvenuta, non è una confessione, deve dimostrare ogni cosa. Noi dubitiamo anche della sua presenza al momento. La storia della confessione e del pentimento sono tutti espedienti processuali per avere benefici.
Cosa farete nei prossimi giorni?
Da un punto di vista giudiziario nessuna mossa, siamo persone offese dal reato e aspettiamo le carte da guardare e le decisioni dei giudici. Quando ci sarà il processo che sarà tra parecchio tempo noi naturalmente ci costituiremo parte civile, ma questo avverrà tra molto tempo.
Che idea si è fatto di Catania?
Catania ci sembrava una città addormentata, col sacrificio di mio fratello in questi giorni si è svegliata, la fiaccolata che c’è stata ieri è il segno di un risveglio che ci auguriamo possa continuare, speriamo che non sia un fuoco di paglia
Qual è la cosa che le fa più rabbia?
L’organizzazione della sicurezza in città ha consentito un fatto di questo tipo e la rabbia è sentire queste storie fantasiose di cadute a terra e di manate che vanno contro ogni logica
C’era un altro vigile presente?
Il signore presente non era un vigile. Mio fratello è uscito qualche ora prima di pattuglia con la macchia e in pattuglia sono in due, a un certo punto questi due si sono divisi e mio fratello è rimasto a guardia dell’accesso con un guardiano della sosta, un ausiliario del traffico, vestito da vigile urbano, ma non è un vigile urbano, può solo elevare contravvenzioni
Mio fratello era solo, l’altro collega non c’era. La magistratura sa cos’è accaduto, vedremo cosa diranno.
Vuole mandare un messaggio alla città?
Intanto un messaggio di ringraziamento, alle istituzioni, nella persona del sindaco, del presidente del consiglio comunale, che rappresentano la città, il Vescovo, il Prefetto, che rappresenta il governo e lo Stato. Queste persone erano alla fiaccolata, sono venute all’ospedale, le abbiamo trovate vicine ma abbiamo trovato anche la gente comune. Noi a queste persone rivolgiamo il nostro grazie e l’appello autentico a non lasciarci soli. Il calore della gente che ci sta accanto e ci conforta con la preghiera a noi che viviamo un dramma minuto per minuto