“Il Fatto” a testa bassa contro il rettore di Messina. “Il Senato Accademico gliel’ha data e guai a chi gliela tocca: Francesco Tomasello, magnifico rettore dell’università di Messina, non rinuncia alla proroga di un anno del suo mandato. Nonostante tutto. Nonostante le polemiche, un’interrogazione parlamentare e la denuncia del ilfattoquotidiano.it. Nonostante anche i dubbi messi nero su bianco dal Ministero dell’Istruzione. Tomasello è stato irremovibile e nell’ultima seduta utile del Senato Accademico prima delle vacanze, lo scorso 2 agosto, ha fatto ratificare la modifica dello statuto già approvata a maggio che lo farà rimanere un anno in più incollato alla sua sedia. Dodici mesi oltre il previsto, quasi una sorta di risarcimento per quelle due sospensioni di 60 giorni ciascuna disposte dalla magistratura per i procedimenti penali in cui il rettore è coinvolto”.
Di che si tratta? Scrive “Il Fatto”: “Inchieste su concorsi truccati per l’accesso alla carriera accademica: tutto nel corso degli ultimi 6 anni, tutto durante i suoi due mandati. In un Paese normale sarebbe bastato per dimettersi, in Italia diventa un credito da esigere per andare oltre il previsto. Per passare dalle leggi “ad personam” di Berusconi alla “legge ad rectorem” di Tomasello”.