LERICI (LA SPEZIA) – Un volantino affisso da don Piero Corsi, la mattina di Natale, sulla bacheca della chiesa di San Terenzo, a Lerici, ha scatenato una bufera di critiche e dissensi. Una polemica che ha spinto il parroco a lasciare l’abito talare e chiedere pubblicamente scusa dopo aver trascorso una notte insonne per il dolore e il rimorso. Il curato, infatti, avrebbe affibbiato alle donne parte della responsabilità di violenze, stupri e omicidi.
“Le donne e il femminicidio. Facciano sana autocritica, quante volte provocano?”, è il titolo inequivocabile del fogliettone appeso nella bacheca del luogo di culto e improvvisamente rimosso su ordine del vescovo della Spezia monsignor Ernesto Palletti. Il contenuto del volantino, fotografato prima che si dissolvesse nel nulla, riprendeva un articolo del sito integralista “Pontifex.it”. Il nodo attorno a cui ruotava l’accusa del parroco risiedeva nel comportamento delle donne che, a detta di don Corsi, sempre più spesso provocano, cadono nell’arroganza, si credono autosufficienti e finiscono con esasperare le tensioni. Bambini abbandonati a loro stessi, case sporche, piatti in tavola freddi e da fast food, vestiti sudici. Sono queste le responsabilità addotte dal volantino incriminato indirizzate alle donne di oggi.
Nella bufera che ha travolto il prete, l’unica voce a favore è stata proprio quella di “Pontifex.it” che ha giudicato l’azione di don Corsi un gesto innocente e non condannabile. Dalla politica, invece, solo parole di condanna. Dall’ex ministro del Pdl, Mara Carfagna, che ha parlato di idee folli giudicando il volantino un danno per la Chiesa, alla parlamentare del Pd, Roberta Pinotti, che ha chiesto una presa di distanza o un provvedimento.