“Il Ros è sempre stato favorevole al mantenimento del 41 bis per i mafiosi e, nonostante il dibattito politico e istituzionale sorto nel ’93 sull’istituto del carcere duro, si è espresso contro qualunque suo annacquamento”. Ha ribadito la fermezza del Ros dei carabinieri, “per principio favorevole al 41 bis”, il generale dell’Arma Mario Mori, sotto processo per favoreggiamento alla mafia davanti ai giudici della quarta sezione del tribunale di Palermo. Mori sta facendo dichiarazioni spontanee. “Eravamo convinti – ha spiegato il generale, che è stato comandante del Ros – che il carcere duro servisse a sgretolare la compagine anche psicologica di Cosa nostra”. Nel ripercorrere il dibattito istituzionale sorto dopo le stragi del ’93 sull’opportunità di confermare il 41 bis, Mori ha aggiunto: “Il 27 luglio fui convocato dall’allora vicedirettore del Dap Di Maggio, convinto assertore della linea del rigore che mi chiese di sostenere la necessità di mantenere il carcere duro”. “Il Ros – ha proseguito – si è espresso per due volte, il 12 e il 28 agosto del ’93, quando stavano per scadere i decreti di applicazione del 41 bis per diversi mafiosi perche’, invece, i provvedimenti fossero rinnovati”. “Questo indirizzo – ha concluso- non è mai venuto meno nel tempo”
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