PALERMO – Non fu omicidio, ed è il punto di arrivo dell’inchiesta, ma resta un piccolo giallo da chiarire. Nunzio Agnello, 41 anni, fu trovato morto davanti alla sua abitazione a San Cipirello il 15 giugno 2019.
L’autopsia e gli esami istologici disposti dal procuratore aggiunto Annamaria Picozzi e dai sostituti Giulia Amodeo e Felice De Benedittis hanno escluso la morte violenta. Si è trattato di un decesso per cause naturali.
L’unico indagato dell’indagine è Giuseppe Agnello, fratello della vittima, che ha ricevuto un avviso di conclusione delle indagini per occultamento di cadavere e frode processuale. I pubblici ministeri ipotizzano che sarebbe stato lui a trovare il corpo del fratello senza vita nell’abitazione di via IV Novembre, a decidere di spostarlo sul terrazzino esterno, e in qualche modo a disorientare gli investigatori.
Come? Ad esempio attivando un ventilatore per eliminare il cattivo odore del cadavere già in avanzato stato di decomposizione. Perché lo avrebbe fatto è il giallo ancora da chiarire e forse non ci sarà mai una risposta.
Il corpo di Agnello giaceva per terra tra l’ingresso ed un muretto che ne occultava parzialmente la vista. Si fecero tante ipotesi: una lite finita male, un omicidio per interessi economici (la vittima aveva una piccola impresa edile) o un delitto a sfondo sessuale. Nulla di tutto ciò è accaduto. Morte naturale. Solo che il fratello avrebbe spostato il cadaveere.