"Il governo regionale calpesta |la dignità dei dipendenti" - Live Sicilia

“Il governo regionale calpesta |la dignità dei dipendenti”

Gigi Caracausi

"La Cisl funzione pubblica ha deciso di rompere le relazioni sindacali con l'esecutivo". Lo dice il segretario della Cisl-Fp, Gigi Caracausi, puntando l'indice contro le modalità con le quali il governo sta "proseguendo nelle cosiddette 'rotazioni' dei dipendenti".

IL SEGRETARIO CISL CARACAUSI
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PALERMO – “Questo governo regionale ha calpestato la dignità dei dipendenti. La Cisl funzione pubblica ha deciso di rompere le relazioni sindacali con l’esecutivo”. Lo dice il segretario della Cisl-Fp, Gigi Caracausi, puntando l’indice contro le modalità con le quali il governo sta “proseguendo nelle cosiddette ‘rotazioni’ dei dipendenti”.

“Che ledono – spiega – la dignità ancor prima e con più forza che i temi contrattuali; temi che la Cisl intende approfondire in una grande manifestazione prevista per il 6 marzo”.

“Alla quale – spiega – inviteremo il governatore, Rosario Crocetta; l’assessore alla Funzione pubblica, Patrizia Valenti; il segretario generale, Patrizia Monterosso; il commissario dell’Aran Sicilia, Claudio Alongi”.

“Mentre l’Aran – spiega Caracausi – convoca i sindacati per motivi che ancora non abbiamo compreso, e mentre la funzione pubblica elabora una circolare per individuare criteri e modalità di trasferimenti, sui quotidiani leggiamo nomi e cognomi di colpevoli condannati in contumacia. Comportamenti contrari alla democrazia e alla trasparenza: così passa l’idea che nelle azioni di quei dipendenti ci sia qualcosa di losco”. “Dopo l’incontro della settimana scorsa con l’assessore Valenti – conclude – sembrava iniziata una nuova fase nei rapporti tra il governo e le rappresentanze sindacali, che avrebbe portato a una condivisa riorganizzazione della macchina regionale e nel contempo evitato la gogna mediatica o le liste di proscrizione, ma, alle buone intenzioni, non sono seguiti i fatti”. La Funzione pubblica della Cisl ha deciso che non si siederà al tavolo del governo, che “rompe le relazioni sindacali e annuncia una manifestazione dopo le elezioni.


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